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lunedì 20 dicembre 2010

Vietato il brindisi in strada, bufera su Bobbio

Castellammare di Stabia - Ordinanze ad hoc o nuovo proibizionismo? Le ultime norme del regolamento del sindaco stabiese Luigi Bobbio che vietano il consumo di alcolici in bottiglie di vetro per strada e gli altoparlanti selvaggi, per i locali pubblici, nelle vigilie di Natale e Capodanno, alimentano le polemiche politiche e non soltanto nel territorio. Critiche e consensi crescono, in queste ore, fra i diversi raggruppamenti partitici, mentre i vigili urbani si preparano a una task force da mettere in campo il 24 e il 31 dicembre per tutelare ordine pubblico e vivibilità al centro e in periferia. A fare la parte del leone i più giovani dei diversi schieramenti, che dicono la loro sull’ennesimo intervento del sindaco di Palazzo Farnese. A cominciare da Simone Giordano, coordinatore regionale di Generazione Giovani (movimento giovanile di Futuro e Libertà). «Le vigilie delle feste rappresentano per i ragazzi della nostra città - spiega - un momento di divertimento e svago. Ma anche un’occasione di lavoro per bar ed esercizi commerciali, una boccata d’ossigeno per l’economia. Forse - ha concluso Giordano - la soluzione potrebbe essere fornire i locali di contenitori per plastica e vetro per le due serate». Le restrizioni non sono la strada giusta, a detta di Olimpia de Simone del Pd, la quale crede che vietare i brindisi serva a fare salire la tensione e a nascondere problemi più seri come quello dei rifiuti. «Accendere i riflettori su questioni di questo tipo - dice l’esponente del Partito democratico - significa distrarre l’attenzione pubblica, ci vorrebbe piuttosto un’opera di sensibilizzazione senza mortificare il commercio e il divertimento dei giovani». Festeggerà in piazza, brindando, ma con bicchieri rigorosamente di carta, Rosanna Parisi, presidente di Giovane Italia. «Il sindaco Bobbio non ha vietato il brindisi di Natale o di Capodanno - chiarisce - ma semplicemente i comportamenti scorretti e pericolosi per strada, come l’uso di bottiglie in vetro. Entrambe le vigilie le trascorrerò con gli amici, acquisteremo la bottiglia di spumante, che lasceremo nel locale e poi tutti fuori per il cin cin con i bicchieri di carta. Vorrei - conclude Parisi - rispondere a chi dice che il sindaco non si occupa delle problematiche serie. Non è così». Prendono le distanze dai provvedimenti del sindaco-podestà, come viene definito dall’opposizione, i giovani di Sinistra ecologia e libertà. «Dopo il regolamento anti-minigonne - scrivono in un documento - e l’ordinanza delle ronde, arriva adesso anche il divieto di festeggiare Natale e Capodanno in piazza che mortifica la dignità dei cittadini e dei giovani che da anni lo vivono così, per scambiarsi gli auguri con amici e parenti». Scandalizzato il proprietario del bar Viviani, meta da dieci anni della movida cittadina, che per primo lanciò la moda dell’happy hour pre-festivo. «Sono arrabbiato e non capisco il senso di queste ordinanze - dice - i nostri ordinativi, a una settimana dai nuovi divieti, che fine faranno? E poi, se qualcuno compra una bottiglia al supermercato e viene qui fuori a bere, io che c’entro? E ancora, se mi chiedono una bottiglia da portare a casa ma poi la consumano per strada, di chi sarà la responsabilità? Non è mai successo nulla di sgradevole in questi anni - ricorda il titolare del bar - solo scambi di auguri tra la gente, ragazzi, famiglie e gruppi di amici. A fine serata abbiamo sempre raccolto e pulito tutto quello che è rimasto in strada. I limiti ai decibel li trovo giusti ma per il commercio vietare la vendita di alcolici è un processo all’intenzione che ci metterà in ginocchio». (Titti Esposito il Mattino)

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