Lauro (PdL): Il vero scandalo è la pubblicazione di stralci integrali di intercettazioni, coperte da segreto istruttorio e il mercato degli atti d'indagine, in palese violazione dei principi di libertà e di rispetto della dignità della persona umana, garantiti dalla nostra Costituzione
Stamani, il sen. Raffaele Lauro (PdL), ha rilasciato, al Senato, la seguente dichiarazione sulla situazione politica. "Mentre presso la giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati si consuma l'ipocrito rito della riservatezza, nella consultazione della documentazione sul premier, inviata al Parlamento dalla Procura di Milano, leggiamo sui quotidiani nazionali, in una gara tra loro degna di miglior causa, i cosiddetti documenti-prova dello scandalo, con stralci integrali di intercettazioni, coperte da segreto istruttorio, in ossequio alla libertà dell'informazione. Tutto ciò in palese violazione dei principi di libertà e di rispetto della dignità della persona umana, garantiti dalla nostra Costituzione. Siamo così assuefatti a questo tipo di reati, sanciti dall'articolo 684 c.p., debolmente sanzionati e mai realmente perseguiti, e a questo degradante mercato di atti d'indagine, che nessuna autorità istituzionale, morale, indipendente o politica, nessun magistrato e nessun solone della legalità, spesso moralista d'accatto, avverte l'obbligo o il bisogno di denunciare e di perseguire questo scempio della nostra democrazia, che sottende una dittatura mediatica strisciante e mette in pericolo la nostra convivenza civile, aprendo il varco a futuri insanabili conflitti. Questo è il vero scandalo, purtroppo secondato, per ragioni di avversione politica e di lobbismo internazionale, anche dalla stampa straniera, che si considera liberale e rispettosa dei diritti delle persone, solo quando tratta vicende domestiche."
Stamani, il sen. Raffaele Lauro (PdL), ha rilasciato, al Senato, la seguente dichiarazione sulla situazione politica. "Mentre presso la giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati si consuma l'ipocrito rito della riservatezza, nella consultazione della documentazione sul premier, inviata al Parlamento dalla Procura di Milano, leggiamo sui quotidiani nazionali, in una gara tra loro degna di miglior causa, i cosiddetti documenti-prova dello scandalo, con stralci integrali di intercettazioni, coperte da segreto istruttorio, in ossequio alla libertà dell'informazione. Tutto ciò in palese violazione dei principi di libertà e di rispetto della dignità della persona umana, garantiti dalla nostra Costituzione. Siamo così assuefatti a questo tipo di reati, sanciti dall'articolo 684 c.p., debolmente sanzionati e mai realmente perseguiti, e a questo degradante mercato di atti d'indagine, che nessuna autorità istituzionale, morale, indipendente o politica, nessun magistrato e nessun solone della legalità, spesso moralista d'accatto, avverte l'obbligo o il bisogno di denunciare e di perseguire questo scempio della nostra democrazia, che sottende una dittatura mediatica strisciante e mette in pericolo la nostra convivenza civile, aprendo il varco a futuri insanabili conflitti. Questo è il vero scandalo, purtroppo secondato, per ragioni di avversione politica e di lobbismo internazionale, anche dalla stampa straniera, che si considera liberale e rispettosa dei diritti delle persone, solo quando tratta vicende domestiche."
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