Massa Lubrense – Datterai, pescatori di frodo e pseudo diportisti hanno vita breve poiché presto le aree marine protette saranno dotate degli occhi elettronici del sistema della tele-videosorveglianza satellitare. Nei giorni scorsi il Ministero per l’ambiente ha annunciato un investimento di 16,2 milioni di euro per la sicurezza di 14 riserve marine italiane, di cui 4 in Campania: Punta Campanella, Baia, Gaiola e Regno di Nettuno. Nella sede del parco marino di Punta Campanella la notizia ha suscitato grande entusiasmo ed il direttore Antonino Miccio ha dichiarato: «Era da tempo che si attendeva una simile notizia. Finalmente il monitoraggio della riserva marina col sistema della videosorveglianza globale in collegamento col satellite potrà essere più efficace. L’attività di repressione dei reati ambientali potrà scattare ”on line” poiché con la copertura globale dell’area marina le telecamere saranno in collegamento con le sedi delle forze dell’ordine interessate dal progetto: dal comando delle capitanerie di porto alla Guardia costiera, dai gruppi navali del comando dei Carabinieri al Corpo Forestale dello Stato. Il progetto finanziato dall’Unione Europea è finalizzato a garantire la sicurezza dell’area marina e per questo motivo l’opera di realizzazione e di gestione è stata assegnata sia al Ministero degli interni che a quello per l’ambiente». Nei sei comuni del parco di Punta Campanella (Massa Lubrense, Sorrento, Positano, Vico Equense, Piano e Sant’Agnello) saranno installate, dunque, telecamere ”intelligenti” in collegamento con la sala operativa di monitoraggio dell’ente gestore: tali stazioni interagiranno con il Ced (Centro elaborazioni dati) del Sita (Sistema informativo per la tutela ambientale) gestito dal comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente. Il Ced sarà potenziato con 2 nuovi DATA-Set, sistemi per la raccolta dei dati forniti da un satellite del telerilevamento. Oltre al comando dei Carabinieri il progetto coinvolgerà i Comuni, il Comando delle Capitanerie di porto ed il Corpo Forestale dello Stato. A Marina Lobra però si nutre qualche dubbio sui tempi di attuazione del sistema di contrasto ai nuovi pirati del mare, poiché coi suoi 1450 ettari la superficie del parco è troppo ampia. Per la sua estensione l’area marina protetta di Punta Campanella, spiegano alcuni soci del club subacqueo di Marina Lobra, ha dimensioni diverse da quelle di Portofino o di Ustica. «Per questi motivi – spiega il subacqueo Lorenzo Corcione - accanto ai positivi blitz contro i pescatori abusivi effettuati dalle forze dell’ordine con la fattiva collaborazione dell’ente gestore della riserva e di Legambiente, occorre non solo l’utilizzo delle videocamere ma anche il concorso dei Comuni aderenti al consorzio, delle Province di Napoli e Salerno, della Regione Campania, delle cooperative di pesca, delle associazioni dei veri diportisti, degli ambientalisti e degli operatori turistici. Bisogna creare dei gruppi di volontari, dei ”rangers” come quelli istituiti in altri parchi». «Ben venga il sistema della videosorveglianza – conclude Corcione - ma è necessario che tutti si adoperino per la tutela e la promozione del parco marino non solo sul piano scientifico-culturale ed ambientale: Punta Campanella è un valore aggiunto per il turismo e l’economia della costiera sorrentino-amalfitana». (Gennaro Pappalardo il Mattino)
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