Vico Equense - La protesta non si placa. Anzi. In Egitto, per la rivolta contro il regime di Mubarak, le vittime aumentano ogni ora. Dopo il coprifuoco imposto in tutto il paese, adesso le rivolte si organizzano sul web. E il governo egiziano non si è lasciato spaventare dai manifestanti. Facebook, Twitter e alcuni servizi di Google sono stati bloccati e in poche ore sono state interrotte tutte le connessioni alla rete. “Quello che sta accadendo mi addolora molto”, a dirlo è Marialaura Cucurullo, in arte Shasa, ritornata dall’Egitto, dove si reca per studiare i segreti della danza del ventre. “Voglio manifestare la mia solidarietà – aggiunge - al popolo e ai miei amici egiziani, sono vicina alla loro battaglia. Molti forse disapprovano perchè non capiscono, bisogna viverli certi posti... in Italia si perde tempo a parlare di escort e feste immorali, invece, a poche ore d'aereo, si combatte per ottenere la democrazia, i diritti civili, cose scontate qui da noi.” L'esercito sta cercando di ristabilire, seppure faticosamente, l’ordine. La città è stata nelle ultime ore preda di saccheggi che hanno innescato paure e tensioni tra la popolazione che si è armata ed ha costituito ronde notturne. “Le persone che vediamo protestare – continua Marialaura - non sono fanatici o terroristi. Tra loro ci sono ragazzi, miei amici, che usano Internet, professionisti delle università, scrittori, uomini semplici che si fanno in quattro per mandare i figli a scuola… L'Egitto ha voglia di crescere, c’è voglia d'impresa e capitalismo. Non voglio dire che gli egiziani sono santi, i buoni e i cattivi stanno ovunque, e molto probabilmente avrei anche io una considerazione diversa del mondo arabo se non fosse per i miei ripetuti viaggi di lavoro e studio in questa nazione. E sono la prima che con diffidenza mi sono approcciata… Credetemi – conclude - tutto il mondo è paese basta solo avere l'intelligenza di oltrepassare la porta dell'oriente e scoprire i segreti di questo Paese, vi renderete conto che per tante cose non siamo poi tanto diversi, siamo tutti figli del Mediterraneo e tutti abbiamo il diritto di vivere in una democrazia.”
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