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domenica 13 febbraio 2011

Il Wwf: nessuno ferma i veleni a mare

Vico Equense - Altro che episodica fatalità: lo sversamento di liquami fognari nel mare della costiera va avanti da anni nell’indifferenza generale e mette a rischio l’economia legata al turismo. Ne sono certi i volontari del Wwf che ad una settimana dall’avvistamento di una cascata di liquami in località punta Gradelle, tornano sulla questione con una nota inviata alla procura della Repubblica di Torre Annunziata, alla capitaneria di porto di Castellammare di Stabia ed ai carabinieri di Sorrento. Obiettivo? Dimostrare che non si è trattato di un caso isolato e che, nonostante le giustificazioni addotte dalla Gori, la società che gestisce il ciclo delle acque in penisola sorrentina, che ha attribuito la causa ai lavori per il nuovo depuratore, la questione è tutt’altro che risolta. E questa volta c’è anche una prova, in particolare un video, girato con un telefonino nel luglio 2010, nel quale si vede con chiarezza una cascata di liquami fognari finire direttamente in mare. «La cosa più sconcertante è che abbiamo il serio dubbio che nessun piano di sicurezza fosse stato predisposto all’interno della galleria dove passa la condotta fognaria, come invece richiesto dalla legge 152/06. Ci chiediamo se è mai possibile che bisogna aspettare che passi un turista per accorgersi che tonnellate di liquami inquinanti si stanno riversando a cielo aperto nel nostro mare. E mentre rimbalzano le responsabilità tra vari enti nessuno, ad una settimana dall’evento, ha ancora predisposto un piano di messa in sicurezza e di bonifica del sito inquinato», dichiara Claudio d’Esposito, presidente del Wwf della penisola sorrentina. Il riferimento degli ambientalisti è diretto al sistema di controlli, indispensabili quando si tratta di verificare il funzionamento di impianti che possono essere fonte di pericoli per la salute pubblica. Già, perché nel frattempo sub e pescatori continuano ad esercitare le loro attività nella zona contaminata che di certo non è stata bonificata dal solo intervento delle correnti marine. «Il danno ambientale arrecato all’ecosistema, alla filiera ittica, nonché alla salute umana in senso generale, è incalcolabile e, nonostante il clamore dell’estate trascorsa e lo scandalo di questi giorni sulla vicenda percolato, l’attenzione al problema dell’inquinamento del mare, proprio da parte di chi dovrebbe gestire la depurazione delle acque e tutelare la salute dei bagnanti, appare veramente bassa», accusano i volontari del Wwf. A tutto questo vanno aggiunte le conseguenze sul turismo balneare in costiera che negli ultimi anni ha subito un drastico ridimensionamento proprio a causa della qualità delle acque. Da tempo, ormai, non c’è estate che non registri le chiazze schiumose di colore marrone al largo di punta Gradelle, tra Meta e Vico Equense. E con queste premesse è inevitabile che alcune tra le spiagge più frequentate, come quella di Alimuri, vengono progressivamente disertate anche dai frequentatori più affezionati. Da qui la proposta, lanciata dall’associazione Marevivo di Vico Equense di effettuare una mappatura degli scarichi potenzialmente a rischio, in modo da intensificare i controlli ed intervenire con maggiore tempestività. Il problema, tuttavia, potrà essere definitivamente risolto solo con l’entrata in funzione del depuratore, la cui costruzione è in corso proprio in località punta Gradelle e che dovrà sostituire la condotta sottomarina che scarica i liquami fognari direttamente in mare ad ottocento metri dalla costa e senza alcun trattamento. Purtroppo, però, la complessità del progetto e del relativo iter burocratico ha fatto dilatare considerevolmente i tempi di realizzazione dell’impianto, la cui ultimazione è prevista entro la fine del 2012. (Francesco Aiello il Mattino)

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