Vico Equense - Domenica 23 gennaio il Movimento Per Vico “in direzione ostinata e contraria” si è presentato ai cittadini esponendo le linee programmatiche generali indicandola quale proprio candidato a Sindaco. La stampa locale ed i vari siti hanno ampiamente riportato i temi generali trattati, evidenziando il particolare approccio ai problemi e l’intenzione di cambiare il modo di far politica. Inoltre, hanno messo in luce la sua esperienza di avvocato amministrativista affermato. Ma sono state sollevate critiche e perplessità sul fatto che lei si è sottratto alle primarie autocandidandosi, che è stato lontano da Vico per troppi anni e che vive a Napoli ? “Delle primarie ne penso tutto il male possibile, esattamente come Paolo Macrì. E’ solo demagogia, opportunismo e azzardo. Ed in alcuni casi solo voglia di contarsi. Che la chiedano, poi, a Vico iscritti dell’IDV o alcuni esponenti della sinistra, in assenza di altri candidati, lo trovo strano. Che le chiedano addirittura l’ex sindaco Dilengite sinceramente lo trovo incomprensibile. La mia candidatura è scaturita dalle iniziative messe in campo da novembre e che avuto come protagonista la società civile sino alla manifestazione di domenica 23 gennaio, che, sia detto, ha avuto un grande successo. Quanto al distacco da Vico, credo che questo sia un valore aggiunto, dal momento che l’essere stato fuori dai giochi del recente passato, mi consente una totale libertà di scelte, di valutazioni e di opinioni. Infine, Napoli non sta negli USA. Non c’è da preoccuparsi. Mi vedrete a Vico, dove ho casa e studio. Anche i ventenni impareranno a conoscermi e per 5 anni.” Quali sono le prospettive del Movimento? “Il Movimento è nato per iniziativa mia e di tanti ragazzi e giovani, ma che oggi comprende tantissimi adulti, che hanno voglia di interessarsi del proprio paese ed hanno visto in me la persona adatta per “transitarli” alla politica e per dare una “chance” all’altra Vico, per troppi anni relegata al ruolo di spettatrice passiva. E non voglio dire per colpa di chi. Vogliamo guardare al futuro. Le confermo che, se eletto, sarò un Sindaco con contratto a tempo determinato, nel senso che dopo il primo mandato lascerò il testimone a chi sarà cresciuto e, ovviamente, se avrà il gradimento degli elettori.” Come pensa di vincere le elezioni, lei che è ancora visto come ex comunista visto che Vico è un paese storicamente di centro destra e che lo stato di salute della sinistra non è certo ottimo? “Beh, anche Carlo Fermariello era comunista e Nino Savarese fu eletto con il centrosinistra. I Vicani non sono così dogmatici. Come ho già detto dal 1995 non ho tessere di partito. Resto convintamente di sinistra ma tollerante. Credo, inoltre, che alla gente importa quello che sei, quello che hai fatto nella vita e quello che proponi”. Chi farà parte delle sue liste? Andrà anche in questo caso in direzione ostinata e contraria ? “Certamente. Intendendo “in direzione ostinata e contraria” innanzitutto la messa al bando di ogni settarismo culturale ed ideologico. Mi sembra significativo sottolineare come ad oggi al movimento si siano avvicinate tante persone assolutamente lontane dagli schematismi politici, ma interessate da una precisa metodologia che abbiamo indicato sin dall’inizio come il nostro marchio di fabbrica. Ebbene, il coinvolgimento di persone, giovani e meno giovani, assolutamente disamorate rispetto ai partiti testimonia un rinnovato protagonismo civico, che è poi il vero antidoto alla narcosi collettiva. In conclusione, la diversità e l’alternatività del movimento risiedono nel metodo che si propone e nella competenza e professionalità che intende premiare nella soluzione delle tematiche che avvertiamo. Onestà, legalità, rispetto delle regole, professionalità, capacità, disinteresse, trasparenza sono principi per me irrinunciabili e le liste del movimento avranno candidati che condividono e che rispondono a tali principi. Ed ovviamente anche gli Assessori e i componenti del mio staff. Ad esempio non candideremo chi ha subito condanne penali per reati contro la pubblica amministrazione o che suscitano allarme sociale. Per ultimo, ma non da ultimo, assicureremo l’indispensabile ricambio generazionale e del personale politico. E ciò perché solo con il rispetto di tali principi si può garantire il “buongoverno”. Se si andrà al ballottaggio, con chi pensa di allearsi ? “La domanda è assolutamente prematura. Può anche darsi che non si vada al ballottaggio. Oggi il Movimento deve pensare a crescere, in qualità e in quantità, a radicarsi sul territorio, a ricercare il consenso con la forza delle idee, delle proposte, del confronto, della qualità dei candidati, e non delle promesse, del voto di scambio o della ricerca dei cd. grandi elettori. E, comunque, quanto ho detto sulla natura del nostro movimento, e sui requisiti che avranno i nostri candidati vale anche per eventuali accordi. Ma si può vincere anche al primo turno. No?”
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