Vico Equense - Leggo da Metropolis che il sindaco Gennaro Cinque intenderebbe non presentarsi più alle prossime elezioni. Se fosse vero, sarebbe veramente una salvezza per il paese. In questo caso, non dovremmo nemmeno gridare dimettiti ( per la verità un po´ pateticamente secondo me ) come sta avvenendo per il suo modello in grande scala che lui cerca di imitare, perché lui se ne andrebbe di sua spontanea volontà. Ho premesso: se fosse vero! In realtà Gennaro Cinque sta bluffando, non ha nessuna intenzione di andarsene, non è vero. Lui intende rimanere dove sta e continuare a fare quello che sta facendo, ovvero: gestire la cosa pubblica come se fosse un affare proprio, continuare a manomettere le procedure legali, devastare il territorio con interventi edilizi e gare pilotate, imponendo un´estetica pasticciata e cafona, consigliato - si fa per dire - da una pletora di individui che sono molto simili a lui, se non peggiori di lui. Insomma lui vuole continuare a manomettere la legalità. E´ di qualche giorno fa la sentenza del Consiglio di Stato che ha definitivamente sancito che l´aggiudicazione della gara d´appalto della nuova scuola di Arola non ha rispettato le norme regolamentari. Ci si chiede pertanto, chi sono i responsabili delle spese sostenute dal Comune e del ritardo nell´esecuzione degli stessi lavori. Questo è solo uno dei casi portati ad esempio ma quello che è successo ad Arola è ormai diventata una prassi abitudinaria per questi cosiddetti amministratori. Da alcune delibere di Giunta Comunale poi, si è appreso che un Assessore e funzionario comunale sono stati rinviati a giudizio per abuso di ufficio relativamente forse, all´esecuzione di opere pubbliche. Insomma un quadro che spiega bene l´andazzo che c´è. A tal proposito, non mi voglio soffermare sulle sperticate analisi politiche fatte da Antonio di Martino su Agorà di sabato 5 febbraio scorso, voglio invece chiedere al "trafilettista", per la vulgata, detto "Il pizzo", cosa dice di questi episodi che ho appena citato: il rinvio al giudizio di suoi colleghi, la sentenza del Consiglio di Stato. Considera anche questi " sgambetti giudiziari per disarcionare il sindaco"? La legge, le regole, le normative, se ci sono vanno fatte rispettare, se non le si rispettano, non si può poi parlare di sgambetti giudiziari: da quando in qua la legge è diventata uno sgambetto, un intralcio? E´ questa la probità morale di chi dovrebbe amministrare il paese? Non si vergogna di usare aggettivi e frasi stantie della sua tanto amata vulgata che ormai ci fanno ridere addosso dal mondo intero? Alcuni, "non sono solo buoni a denunciare tutto e tutti senza saper far niente per il paese", ma fanno quello che è giusto che vada fatto: denunciare l´illecito. Mi rendo conto che per uno come lui possa sembrare strano che in Italia e nel paese ci siano ancora questi alieni, e gli esempi alti che abbiamo non lo aiutano contribuendo a fargli usare il grimaldello come fosse un apriscatole, ma se nel paese ci sono ancora persone che credono nelle leggi allora preannuncio al consigliere di Martino che avranno ancora altri sgambetti se non addirittura paletti tra le ruote, perché questo paese non è solo loro, ma anche nostro. L´ultima spudorata e oscena azione, che la dice lunga sulla grossolanità e la rozzezza di questi barbari è stata fatta davanti all´ingresso secondario della Chiesa di San Ciro, dove si stanno eseguendo dei lavori di "riqualificazione", approvati con "progetto esecutivo di secondo lotto e autonomamente funzionante" ( cosa vorrà mai dire? Boh). Con una violenza che non ha pari è stato divelto un platano centenario, sotto gli occhi dello stesso parroco, che essendo pastore di anime e non agronomo, assisteva soddisfatto all´operazione. L´albero dava fastidio ai novelli barbari che ormai ritengono superflui i segni del tempo, innamorati come sono del nuovo pacchiano al quale sono abituati e che vorrebbero imporre a tutti. I VAS hanno immediatamente denunciato la cosa al Vigili Urbani, i quali hanno assicurato che avrebbero segnalato l´episodio alla Procura della Repubblica, anche se la questione è già finita sui tavoli di altre autorità competenti. Nella delibera di approvazione dei lavori si parla anche di: "demolizione del muretto misto in mattoni e cemento armato posto a contenimento del piano rialzato dello spazio antistante l´ingresso secondario e della rimozione della scalinata, nonché di tutte le superfetazioni, come il marciapiede in cemento posto a margine della torre campanaria". Mi chiedo: e quell´orribile obbrobrio realizzato dal parroco tra l´ala laterale della chiesa e il campanile, quella non è un´oscena superfetazione? Quella non si abbatte e il platano centenario e il marciapiede si, visto che ci troviamo, perchè non abbattiamo pure quella? Vogliamo solo sperare, ma è una speranza vana, visti i soggetti e la sensibilità estetica che si ritrovano, che il vecchio basolato napoletano in pietra lavica non sia sistemato come quello che si può vedere davanti al sagrato, con gli interstizi riempiti di cemento per far combaciare le pietre tra di loro. Ecco! Questi sono i soggetti ai quali continueremo a fare gli sgambetti. (Franco Cuomo)
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