Pagine

domenica 27 febbraio 2011

Napoli aspetta…

Il centrosinistra napoletano è alla ricerca disperata di un candidato unico per il dopo Jervolino. Da Repubblica Napoli, si apprende che per ora il nome dell’eurodeputato Idv Luigi De Magistris non unisce tutti. “... Al Pd, - scrive Paolo Macry sul Corriere del Mezzogiorno - tuttavia, De Magistris non va bene. Ma per questioni di parrocchia, data l’appartenenza all’Idv, più che di merito. Nel merito, la sinistra continua a essere affascinata da un’idea di politica etica, che confonde il principio di legalità (affidato al controllo della magistratura) con la speranza del buongoverno, che dovrebbe suggerire un sindaco dotato di capacità amministrative e sagacia politica. Sicché, nella giostra dei nomi, si contano a tutt’oggi ben quattro magistrati e perfino – voce dell’ultima ora – una giornalista come Rosaria Capacchione, che fa tutt’altro mestiere, ma ha pur sempre al suo attivo alcune inchieste sulla criminalità. Per non dire del miraggio di Roberto Saviano, coraggioso scrittore e poi improbabile guru della Nuova Resistenza. Il risultato singolare è che, mentre la destra discute animatamente – ma senza troppa pubblicità – tra una rosa di candidati tutti di estrazione politica (da Fulvio Martusciello a Marcello Tagliatetela e allo stesso ministro Carfagna), la sinistra mette in piazza – senza pudore, ne saggezza – una confusa strategia che ha invece i segni inequivocabili dell’antipolitica. Non altrimenti che antipolitica può definirsi la ricerca spasmodica e un po’ ingenua del nome mediatico (tutto cominciò con il corteggiamento di Lucia Annunziata), poi l’ancor più ingenua denegazione del pasticcio delle primarie, infine il panico di fronte alla minaccia beffarda dello scacco matto per mano dell’abile De Magistris. Nel frattempo, come dicevano i pensosi intellettuali di Palazzo Cavalcanti, Napoli aspetta…”

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.