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giovedì 3 febbraio 2011

Sfiduciato il presidente Salvati, la parola al Tar

Sant’Agnello - Tre ore ed il rinvio di tutti gli altri ordini del giorno per stabilire il nuovo primato della penisola sorrentina dove per la prima volta nella storia l’attacco incrociato di un sindaco e dei componenti della maggioranza ottiene la sfiducia del presidente del consiglio comunale, figura da sempre eletta democraticamente per tutelare al di sopra delle parti andamento ed interessi dell’amministrazione comunale. Dopo diverse schermaglie, di fatto, Gianni Salvati, presidente del civico consesso, ha dovuto alzarsi per abbandonare l’aula con il sostegno dell’intera minoranza in attesa di un ignoto successore che dovrà sedere su un trono che già da ora si preannuncia surriscaldato. Le reazioni del presidente sfiduciato non tarderanno infatti ad arrivare con lo stesso Gianni Salvati che ha preannunciato un immediato ricorso al tribunale amministrativo regionale per ottenere la sospensione della decisione adottata dal sindaco Gianmichele Orlando e dai componenti della maggioranza. Ma non è finita. Un dossier preventivamente predisposto finirà presto sulla scrivania del prefetto di Napoli, Andrea De Martino, con la precisa richiesta di rimuovere dalla poltrona di primo cittadino l’attuale sindaco Gianmichele Orlando che dovrà fare fronte anche ad una probabile richiesta di risarcimento danni per avere violato la privacy della figura del presidente del consiglio comunale. Di fatto gli organi di informazione erano stati dallo stesso sindaco informati della mozione di sfiducia con dettagli e notizie diffamatorie e delicate resi pubblici il 16 gennaio scorso a fronte della effettiva notifica della mozione di sfiducia avvenuta nei confronti di Gianni Salvati alle 10 e 03 del 17 gennaio quando già il giorno prima il presidente aveva appreso con sdegno e stupore la notizia dai giornali che avevano riportato nel suo insieme minuzie e motivazioni. Per sfiduciare Salvati si è dovuto allestire un vero e proprio seggio elettorale voluto dallo stesso presidente per tutelare la segretezza del voto. Non sono mancate le sorprese. Il sindaco e nove consiglieri di maggioranza hanno sottoscritto la mozione ma l’esito della votazione ha riportato solo nove voti con l’assenza di uno dei consiglieri, un particolare che potrebbe fare pensare ad un ripensamento in extremis. Le sorti del Comune di Sant’Agnello finiscono adesso sotto i riflettori dell’intera penisola sorrentina per una serie di episodi che vedono protagonisti il sindaco Gianmichele Orlando ed i suoi attuali delfini politici. Eletto con oltre 4mila preferenze all’atto dell’insediamento, lo stesso sindaco a meno di tre anni dal mandato del popolo ha perso un consigliere di maggioranza, si trova sul punto di perderne un altro, ha già effettuato ben tre rimpasti dell’esecutivo per mantenere la poltrona. Poi ha sfiduciato il presidente del civico consesso con il quale aveva stretto un accordo politico, senza contare la definitiva rottura dei rapporti politici con il precedente sindaco Piergiorgio Sagristani, attuale assessore alla Provincia di Napoli. (di Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

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