Sorrento - Ennesimo attentato al pioppo del Capo di Sorrento. A due mesi dall'ultimo raid-vandalico, ieri un ennesimo sabotaggio all'albero dell'aiuola della piazzetta. «Non è pensabile che ci sia un individuo che non dorma la notte aspettando di vedere morire un albero per una non meglio compresa e assurda avversione mentale - dichiara Claudio d'Esposito, presidente del Wwf penisola sorrentina - è assurdo che ci sia qualcuno che possa continuare con tanta perseveranza e sfacciataggine a danneggiare per anni e anni il grande Pioppo del Capo di Sorrento sicuro di restare impunito». Dall'ultimo sabotaggio, scoperto il 21 dicembre scorso, il pioppo aveva dato un'incredibile e insperata prova di ripresa. Forse proprio per questo il nemico del pioppo è tornato ad agire con le stesse precise identiche modalità. «Rimane da capire - aggiunge Claudio d'Esposito - come sia possibile che nessuno nei paraggi si sia mai accorto di nulla visto che segare un albero di quelle dimensioni e per l'intera circonferenza richiede un bel po' di tempo. Purtroppo al vigliacco sabotatore è venuta in soccorso la mano dei taglialegna comunali, che hanno provveduto a capitozzare l'albero eliminandogli l'intera chioma in spregio a ogni buon senso e allo stesso Regolamento per la tutela del patrimonio arboreo vigente nel Comune di Sorrento». La triste storia del pioppo del Capo di Sorrento inizia nel 2005, «quando fu sventato un tentativo di tagliare l’albero da parte del Comune, a seguito del nostro interessamento - racconta il dirigente Wwf - Nel 2008 il pioppo subì un altro assalto, attraverso sostanze chimiche iniettate nel tronco con siringa. Quindi, nel 2009, con l’assessore all’Ambiente di allora, si decise di salvare l’albero realizzando una larga aiuola recintata, e togliendo il cemento che lo soffocava alla base». (Fonte: Il Mattino)
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