Sit-in del coordinamento anti ruspe all'esterno di Montecitorio a Roma. “Non ce ne andremo di qui fino a quando non avremo un documento firmato che ci garantisca un interessamento della politica che metta fine alla roulette russa delle demolizioni”. A parlare è Rachele Mele portavoce del comitato che “presidia” l'ingresso della Camera dei deputati. “Abbiamo parlato con tutti i politici che sono passati qui davanti: alcuni sapevano, altri no: ci hanno promesso un interessamento ma vogliamo garanzie” dice l'attivista dei comitati che si schierano non contro il principio alla base degli abbattimenti, quanto alle modalità con cui vengono operati. “Dalla Procura Generale - spiega Mele - hanno detto che non si riuscirà mai ad abbattere tutti i manufatti abusivi su cui pesano sentenze passate in giudicato: quali sono allora i criteri per cui una casa và a terra e un'altra no? Finora hanno demolito le case della povera gente ma non mi risulta – continua ancora l'esponente del comitato anti ruspe – che ci siano stati abbattimenti di intere abitazioni a Capri, nei quartieri alti di Napoli o sulla costiera dove ci sono interi alberghi: gli interessi economici non vengono toccati?”. I manifestanti ci tengono a sottolineare: “Sbaglia chi ci accosta alla camorra, non si può fare di tutta l'erba un fascio”. (Il Velino/Il Velino Campania)
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