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martedì 22 marzo 2011

Cara Sel, l’alternativa è De Magistris

Fonte: Riccardo Realfonzo da il Manifesto

La definizione delle alleanze per le comunali napoletane rischia di gettare un’ombra sul percorso, nazionale e non solo campano, di Sinistra ecologia libertà. Il punto è che – accantonate per brogli le primarie – Sel si è trovata a scegliere tra due candidati: il prefetto Mario Morcone, espresso dal Pd, e l’europarlamentare Luigi de Magistris, sostenuto da Idv e Federazione della Sinistra. Una scelti che i dirigenti locali di Sel si sono ben guardati dall’effettuare apertamente, rinviando alla consultazione degli iscritti, e che si è chiusa con la partecipazione di meno di un terzo di essi e la decisione di puntare sul candidato del Pd. Ebbene, per chi in questi anni ha seguito da vicino le vicende partenopee – guardando a Sel come a una delle forze in grado di battersi per un cambiamento nella direzione del progresso, della giustizia, della difesa dei lavoratori, dei beni comuni – questa è una pagina triste.



La contrapposizione tra i due candidati in seno al centrosinistra riflette, infatti, l’alternativa tra la continuità rispetto alla cupa esperienza amministrativa del duo Bassolino-Iervolino e una forte discontinuità all’insegna dei valori per i quali Sel sin qui si è battuta. Quanto ho appena affermato è politicamente ovvio. È chiaro infatti che il candidato del Pd, Morcone – figura stimabile sul piano personale – scaturisce da un compromesso nel quale i fautori di Bassolino hanno fatto la parte del leone grazie ai voti incassati alle primarie. Non è un caso che Umberto Ranieri, secondo più votato alle primarie e protagonista di una battaglia per il ricambio della classe dirigente locale del Pd, abbia disertato la presentazione della candidatura di Morcone. Al tempo stesso, la stagione di governo di Bassolino ha segnato un arretramento secco per la società campana. Basti pensare allo scandalo dei rifiuti e alla crisi economica che in Campania si è manifestata più grave che altrove. A seguito della mia esperienza di assessore al bilancio del Comune di Napoli – durata tutto il 2009 e chiusasi con le dimissioni – posso testimoniare che, per quanto parte della sinistra volesse voltare pagina, l’amministrazione Iervolino si è distinta per politiche clientelari, spreco di risorse e opacità dei conti (come mostro nel mio libro). Ovviamente Morcone non ha responsabilità a riguardo, ma la sua candidatura non nasce certo all’insegna di un’autocritica del Pd napoletano, per anni inutilmente commissariato. Dall’altro lato, la candidatura di de Magistris è venuta fuori nel segno chiaro della discontinuità. Le sue posizioni a favore dell’acqua pubblica e dei beni comuni, della solidarietà, della difesa del piano regolatore contro gli speculatori e contro l’inceneritore nella zona orientale di Napoli parlano chiaro, e sono in linea con le posizioni tradizionali di Sel. Si presentano per giunta in termini credibili, come confermeranno gli operai di Pomigliano che hanno visto de Magistris, e non certo gli uomini del Pd, schierarsi in loro difesa. Non potrà quindi stupire che buona parte dell’elettorato di Sel e della intellettualità napoletana sosterrà il tentativo di de Magistris. Certo, qualcuno argomenterà che la curiosa scelta di Sel è coerente con la strategia delle alleanze nazionali di Vendola. Ma la vicenda napoletana mostra che una alleanza sempre e comunque con il Pd rischia di immolare i contenuti programmatici di Sel alla stregua di una vittima sacrificale.
*Economista, ex assessore al bilancio del Comune di Napoli

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