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martedì 29 marzo 2011

Potature selvagge nel fondo FAI

Massa Lubrense - Il wwf penisola sorrentina lancia l’allarme per la tutela e la salvaguardia del patrimonio arboreo del fondo Fai della Baia di Ieranto in seguito alle preoccupanti potature eseguite ai danni di una serie di ulivi pluridecennali ad opera dello steso guardiano del fondo Fai. Il tutto contornato dalla pulizia della macchia mediterranea con cumuli di stoppie bruciate in pieno giorno ed in barba alle disposizioni per il mantenimento del verde in un fondo di rilevanza mondiale. A puntare il dito è Claudio d’Esposito, presidente del wwf penisola sorrentina, secondo il quale il guardiano del Fai non si smentisce mai. Principescamente retribuito il guardiano si comporta spesso a menadito evitando di mettere in sicurezza gli alberi o di potarli secondo regole ben precise con il conseguente danno per il verde protetto della spettacolare Baia di Ieranto che rappresenta un vero e proprio ecosistema con un ciclo dell’acqua fondamentale per la qualità dell’aria e per la fauna e come tale da porre sotto assoluta salvaguardia. Contestate principalmente le selvagge potature con le quali sono state rimosse le chiome di molti ulivi pluridecennali che, a parere degli ambientalisti, dovrebbero essere mantenute per almeno il 25% della propria ampiezza nel preciso scopo di garantire la funzione clorofilliana e la salute stessa degli alberi che non necessitavano di certo di potature così drastiche. L’operato del guardiano del Fai ha invece ridotto gli ulivi ad una sorta di attaccapanni il che rende una loro ripresa lenta, nell’arco per lo meno di 2 o 3 anni, esponendoli pericolosamente ai raggi del sole ed alle giornate torride del periodo estivo. Sempre da parte del wwf penisola sorrentina parte l’idea di realizzare un censimento degli alberi presenti nel fondo Fai della Baia di Ieranto disponendo delle schede sullo stato fitosanitario e redigendo un vero e proprio catasto degli alberi, evidenziando il loro stato di salute ed individuando i soggetti a rischio e bisognosi di eventuali interventi. Successivamente occorrerebbe poi predisporre un piano del verde che tuteli allo stesso momento il numero degli alberi e dei patriarchi arborei presenti in un fondo di rilevanza mondiale, in particolare per quegli esemplari spettacolari di alberi che assumono una particolare consistenza per la formazione del paesaggio ambientale garantendo nel loro insieme un ecosistema di particolare importanza. (Fonte: Vincenzo Maresca da Positano News)

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