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martedì 19 aprile 2011

Guerra per i distributori il Wwf contro il Comune

Piano di Sorrento - Continua la mobilitazione del Wwf in difesa dei giardini della penisola sorrentina. Nel mirino degli ambientalisti è finito il permesso con cui l’ufficio tecnico comunale ha autorizzato la delocalizzazione di un distributore di carburante da via Bagnulo in via dei Platani. Un provvedimento che sarebbe in aperto contrasto con la normativa vigente, come spiega il presidente del Wwf penisola sorrentina Claudio d’Esposito: «Nelle aree di tutela paesaggistica ed ambientale e nelle aree di interesse paesaggistico, la legge ammette soltanto impianti stradali di distribuzione tipo ”chiosco”, opportunamente realizzati con idonee opere di mascheramento finalizzate a mitigare l’impatto visivo. Previsione che, nel caso della struttura di via dei Platani, è stata puntualmente disattesa». Ma c’è di più. Secondo gli ambientalisti, il permesso contrasterebbe anche col Piano comunale di razionalizzazione dei carburanti che, per motivi di sicurezza, impone una distanza dall’accesso a tali strutture non inferiore a 95 metri dagli incroci stradali. L’accesso all’autorimessa di via dei Platani, infatti, sarebbe posto a pochi metri di distanza dall’incrocio con via Cavone. Motivi, questi, per i quali il Wwf ha chiesto all’ufficio tecnico la revoca immediata del provvedimento. «È inammissibile che si continui a svendere il nostro prezioso ed unico paesaggio con una tale disinvoltura – tuona Claudio d’Esposito – Non è un caso se Piano di Sorrento vanta il triste primato del numero di illeciti in tema di autorimesse: su sette strutture ultimate negli ultimi anni, tre continuano ad essere sotto sequestro giudiziario. Ed a queste si aggiungono le altre opere autorizzate dal Comune e poi sequestrate dalla magistratura». Intanto, il fronte della protesta si allarga anche a Sorrento. Il Wwf ha criticato la decisione della giunta comunale di tagliare alcuni esemplari di jacaranda, tiglio e ficus, ritenuti ingombranti e pericolosi, per sostituirli con alberi di arancio. In una nota indirizzata al sindaco Giuseppe Cuomo ed all’assessore all’Ambiente Mariano Pontecorvo, gli ambientalisti hanno chiesto al Comune di lasciare in sito gli alberi valutando la delocalizzazione dei soli esemplari di jacaranda: «Un eventuale spostamento di questi alberi può avere senso solo nell’ottica della loro sostituzione con specie autoctone, anch’esse appartenenti alla macchia mediterranea – conclude d’Esposito – Perciò, è necessario un approccio scientifico più rigoroso al tema del verde pubblico». (Fonte: Ciriaco M. Viggiano da il Mattino)

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