Dichiarazione del Presidente della Commissione Trasparenza del Comune di Sorrento Rosario Fiorentino
Sorrento - “Le recenti notizie giornalistiche impongono a tutti un’assunzione di responsabilità nei confronti della città sui temi della trasparenza e della legalità. Di recente in Città si assiste ad una situazione che crea allarme e preoccupazione nell’opinione pubblica. In particolare, parliamo della sentenza di condanna di un noto imprenditore del cemento per reati di camorra. Di conseguenza, sono più che giustificabili e prevedibili i timori per l'infiltrazione di fenomeni camorristici e più in generale di fenomeni di illegalità nei procedimenti di affidamento degli appalti pubblici. Con la presente non intendo assolutamente creare allarme ma invito chi di dovere a svolgere maggiore vigilanza e controllo ed elevare i livelli di guardia per agire effettivamente al fine di garantire la trasparenza degli atti e l' imparzialità nella conduzione della vita amministrativa della nostra città. Occorre al più presto, con urgenza, PASSARE dai buoni propositi e dalle enunciazioni verbali ad una fattiva opera che punti a perseguire l'obbiettivo di educare alla legalità. "Educare alla legalità: ciò significa elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili.
Si tratta di una cultura che: -intende il diritto come espressione del patto sociale, indispensabile per costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e tra questi ultimi e le Istituzioni; -consente l'acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza, a partire dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità; -aiuta a comprendere come l'organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche; -sviluppa la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, non possano considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette". L'educazione alla legalità si pone non soltanto come premessa culturale indispensabile ma anche come sostegno operativo quotidiano, poiché soltanto se l'azione di lotta sarà radicata saldamente nelle coscienze e nella cultura dei giovani, essa potrà acquisire caratteristiche di duratura efficienza, di programmata risposta all'incalzare temibile del fenomeno criminale. Sono queste le considerazioni che mi spingono a chiedere, a breve, al Consiglio comunale una commissione speciale d’inchiesta.”
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