Pagine

lunedì 11 luglio 2011

Arriva la pizza Halal per palati musulmani

Vico Equense - Arriva la pizza per palati musulmani. Mercoledì alle 12 all'Hotel Mary di Vico Equense la tradizionale pizza Margherita a metro, nata proprio nei forni della località sorrentina, si offre alla comunità musulmana attraverso un ingrediente fondamentale per il celebre piatto campano, un tipo di mozzarella di bufala cosiddetta Halal, cioè lecita, non proibita dalla legge sacra (sharia) perché lavorata in un caseificio del casertano con procedure certificate dai sacerdoti di Allah. L'introduzione della nuova Margherita nel menù dell'Hotel sarà celebrata dall'imam della moschea di Napoli Yasim-Agostino Gentile e dal presidente dell'associazione culturale islamica Zayd Ibn Thabit, Abdallah Massimo Cozzolino. La loro presenza assicura la liceità del consumo da parte dei clienti di fede islamica. L'idea di coniugare uno dei più prelibati piatti della tradizione sorrentina con alimenti rispettosi delle norme previste dal Corano è di Enzo Savarese e del figlio Mariano, dell'Hotel Mary, dove viene servita una delle migliori pizze a metro della costiera. "Non si tratta di una certificazione, che richiede una procedura ispettiva particolare, ma è un voler riconoscere a questa pizza la conformità con la nostra dottrina grazie all'uso di alimenti già certificati", distingue Cozzolino. E aggiunge: "L'offerta di cibi leciti è in grande espansione in Italia. Un fenomeno che ha già conquistato l'Europa e che si sta affermando anche da noi. Per un musulmano che vive in Italia o che acquista prodotti stranieri nel suo Paese d'origine è fondamentale avere la certezza di poter consumare alimenti Halal, leciti. Questa pizza pur non possedendo la certificazione commerciale Halal, sempre più diffusa in tutto il mondo, è preparata con ingredienti già certificati". (Fonte: Adnkronos Salute)

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.