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venerdì 1 luglio 2011
Progetto porto ambientalisti all’attacco: “Uno scempio”
Massa Lubrense - «Il progetto di riqualificazione dell’area portuale di Marina della Lobra è palesemente illegittimo perché contrario al Piano urbanistico territoriale». Parola di Luciano Ricciardi, presidente del Comitato civico in difesa di Marina della Lobra, che martedì sera ha introdotto l’incontro pubblico svoltosi presso il ristorante «da Michele». Secondo Ricciardi, «il progetto delineato dal Comune stravolge il territorio e privatizza completamente il caratteristico borgo marinaro a discapito della popolazione locale, dei residenti e dei frequentatori di Marina della Lobra: esso implica l’espropriazione di circa sessanta proprietà private, la cancellazione di antiche testimonianze archeologiche e la trasformazione di strutture precarie su palafitte in volumetria in aperto contrasto con quanto sancito dal Put». Opinione condivisa dai rappresentanti di forze politiche ed associazioni ambientaliste intervenuti al dibattito moderato dal giornalista Gaetano Milone. Primo fra tutti Massimo Maresca, che ha condannato senza mezzi termini l’ipotesi di privatizzazione del litorale della Chiaia: «É un progetto assurdo – ha detto l’esponente di Italia Nostra – che vanifica ogni tentativo di rendere pubblici gli arenili e le spiagge. Ed è ancora più assurdo pensare di realizzare una piscina di acqua di mare a pochi metri dallo specchio d’acqua». Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Fienga del Wwf, che ha stigmatizzato la volontà del Comune di privatizzare lo specchio d’acqua per quarant’anni ed il litorale della Chiaia per novanta. L’antropologo Gioavnni Grugg, invece, ha sottolineato «la totale mancanza di rilievo sociale del progetto: la Marina della Lobra è la porta di Massa Lubrense, come tale è un luogo sacro e va tutelato». A seguire, l’intervento di Lorenzo Balducelli: il capogruppo di «Patto con la città» ha richiamato l’attenzione su quanto previsto dal programma della sua compagine, incentrato sull’ampliamento dello specchio d’acqua e sulla messa in sicurezza dell’intero litorale lubrense. Presente anche l’ex assessore alle Politiche sociali Giovanna Staiano, che ha rimarcato la necessità di evitare la privatizzazione della zona. Conclusioni affidate a Piergiorgio Sagristani. L’assessore provinciale al Turismo, accompagnato dal consigliere Raffaele Apreda, ha evidenziato i tre punti critici del progetto: penalizzazione delle realtà lavorative locali, impatto negativo sul paesaggio e difformità rispetto alle prescrizioni del Put. (Fonte: a.s. da il Mattino)
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