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mercoledì 6 luglio 2011

RARECA: “Razze autoctone a rischio estinzione della Campania”

Vico Equense – La Regione Campania ha recentemente approvato il Progetto RARECA “Razze Autoctone a rischio di estinzione della Regione Campania”. Il progetto della durata di 5 anni coinvolge il Dipartimento di Scienze Zootecniche ed Ispezione degli Alimenti della Facoltà di Medicina Veterinaria, il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e dell’ambiente della Facoltà di Agraria, il Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale (LUPT/CeSBAl), l’Istituto per il sistema produzione animale in ambiente Mediterraneo (CNR – ISPAAM), l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM). Di questo Progetto, che prevede azioni mirate alla conservazione ed al recupero delle specie e razze a rischio di estinzione, se ne è parlato ieri nella sala convegni del complesso monumentale della SS. Trinità e Paradiso. Il Progetto Rareca prevede azioni mirate alla conservazione ed al recupero delle specie e razze a rischio di estinzione, mediante il mantenimento, la caratterizzazione, la raccolta e l’utilizzazione di inventari, banche dati, e banche dei geni.


“L’importanza di tutela e salvaguardia dei TGA – spiega Vincenzo Peretti del Dipartimento di Scienze Zootecniche e Ispezione degli alimenti della Federico II, responsabile scientifico del Progetto - risiede nella loro capacità di produrre, rispetto alle razze e specie cosmopolite, in ambienti difficili utilizzando in maniera ottimale le risorse endogene del territorio. Le strategie di salvaguardia suggerite in questo progetto sono sostanzialmente due: in situ ed ex situ. Nella prima la razza resta allevata all’interno della specifica filiera zootecnica, nel quadro del suo contesto storico, culturale e paesaggistico. Nel secondo caso si prevede la crioconservazione di materiale genetico sotto forma di gameti, embrioni ma anche di sequenze di DNA, mediante la realizzazione di una banca di risorsa genomica (Genome Resource Banking). In Regione Campania i TGA iscritti al Registro Anagrafico o al Libro Genealogico gestiti dall’Associazione Italiana Allevatori sono: il bovino agerolese, i cavalli Napoletano, Salernitano-Persano, gli ovini Laticauda e Bagnolese, la capra Cilentana (fulva, grigia e nera) ed il suino Casertano. Il progetto prevede: a) Massimizzazione della popolazione e minimizzazione della parentela fra i riproduttori, con lo scopo di aumentare da subito la popolazione mediante l’utilizzo di biotecnologie della riproduzione e selezionando, ad ogni generazione, riproduttori per ridurre il relativo coefficiente di consanguineità; b) Individuare in termini oggettivi le caratteristiche di peculiarità dei TGA, del sistema di allevamento e qualificare le produzioni tipiche. Indispensabile appare realizzare un’analisi citogenetica e della variabilità di alcuni geni che influenzano le caratteristiche quali-quantitative e sanitarie del prodotto, l’esigenza di adottare piani di razionamento adeguati ai reali fabbisogni nutritivi dei diversi TGA, allo scopo di migliorarne il benessere animale e la capacità di caratterizzare le produzioni dal punto di vista qualitativo, attraverso l’utilizzo di analisi di tipo microbiologico, chimico, sensoriale e molecolare; c) Realizzazione di una rete con divulgazione e trasferimento dei risultati, attraverso azioni di formazione ed aggiornamento degli allevatori, degli addetti delle filiere zootecniche e dei consumatori, sulle principali tematiche affrontate nelle azioni precedenti”. Al convegno ha partecipato anche Giosuè De Simone, Presidente del Consorzio di Tutela del Provolone del Monaco Dop, che si detto soddisfatto per l’iniziativa. “Il nostro punto di forza – ha spiegato De Simone – è stato quello di inserire nel disciplinare di produzione della DOP il minimo del 20% del bovino Agerolese, un piccolo passo che però ha permesso di coniugare, in modo concreto, il prodotto alla razza. Nei prossimi anni lavoreremo per aumentare questa percentuale, convinti nell’indiscussa qualità del latte prodotto da tale razza. Altro importante risultato ottenuto è stata l’approvazione del regolamento di attuazione dell’art. 11 della L.R. 28 dicembre 2009, n° 19, pubblicata sul B.U.R.C. n° 80 del 29/12/2009, che permetterà, una volta recepito dai 13 Comuni dell’area DOP, la possibilità per gli allevatori di adeguare le proprie strutture zootecniche alle nuove direttive comunitarie “. Gli fa eco il Sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque, secondo il quale “occorre prestare particolare attenzione alla tutela e all’incremento degli allevamenti di bovini di razza agerolese. Il latte prodotto ha elevate qualità casearie, se ne ricava, infatti, il Provolone del Monaco Dop. La politica non può sottovalutare l’importanza socio-economica del comparto.” I lavori sono statti chiusi da Vito Amendolara assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

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