Sant’Agnello - Sulla provincializzazione dei rifiuti urbani e sulla proposta dell´Amministrazione Provinciale di Napoli di utilizzare le cave della Penisola Sorrentina per il conferimento dei rifiuti speciali biostabilizzati identificati con il codice CER 19.05.03, scende in campo il sindaco di Sant´Agnello, Gian Michele Orlando per denunciare il rischio che la Costiera venga di fatto trasformata in una vera e propria discarica con pesantissime ripercussioni sulla sua vocazione e immagine turistica. "Se analizziamo la bozza di accordo di programma proposto dall´Amministrazione Provinciale di Napoli rileviamo che i Comuni della Penisola Sorrentina dovrebbero accogliere nelle cosiddette cave dismesse il "compost" fuori specifica derivante dalla produzione dell´area medesima ed anche delle aree contigue dei rifiuti indifferenziati trattati negli impianti STIR. Per questo sono state identificate 3 cave a Sant´Agnello, 2 a Meta e 11 a Massalubrense. In questo modo si trasformano la Penisola Sorrentina e in particolare i Comuni individuati, in una vera e propria discarica con la buona pace di un turismo che già vive le sue difficoltà legate ai problemi economici internazionali e alle solite difficoltà connesse al territorio, alla mobilità, all´ambiente. Sono davvero sconcertato per questa ipotesi che non tiene assolutamente conto della naturale vocazione di questo territorio che fonda la sua economia sull´attività turistica. Teniamo presente che stiamo parlando di una realtà d´eccellenza sul piano turistico della Campania e che dovrebbe essere interesse di tutti, non solo dei Comuni peninsulari, far si che la Costiera conservi e anzi esalti ulteriormente questa sua dimensione agli occhi del turismo nazionale ed internazione e ciò nell´interesse di tutti e dello stesso PIL turistico che incide in maniera considerevole sull´intero PIL della Campania.
Allora pur comprendendo le difficoltà che stiamo incontrando sul fronte della gestione dei rifiuti in Campania credo che non si possa assolutamente "violentare" la naturale vocazione socio-economica del nostro territorio mettendone a rischio l´identità con pesantissime ripercussioni sul turismo oltre che sull´ambiente. Comprendo ed apprezzo vivamente gli sforzi che l´assessore provinciale Caliendo sta compiendo per fronteggiare il problema e lo ringrazio per l´impegno con cui si sta adoperando su questo delicatissimo fronte convocando i Comuni dell´area sorrentina ad un tavolo di concertazione ma nello stesso tempo devo evidenziare che la Penisola Sorrentina, che pure vanta una consistente rappresentanza istituzionale alla Provincia di Napoli con l´assessore al turismo Pietro Sagristani e il consigliere Raffaele Apreda, non può subire questa decisione senza che i nostri rappresentanti istituzionali abbiano assunto una posizione coerente rispetto agli interessi che vengono lesi e che mortifica la natura stessa della Penisola privandola di ogni seria prospettiva di sviluppo in chiave turistica. Non so se questi Amministratori provinciali siano consapevoli a quale futuro, con questa decisione, destinano l´intera Penisola Sorrentina! Sicuramente anche la Costiera deve concorrere alla soluzione del problema, ma non al prezzo di una sua sicura morte turistica oltre che di un pesante stravolgimento ambientale. Le nostre cave, su un territorio così esiguo e fortemente urbanizzato, non possono ospitare tali tipologie di rifiuto rischiando di diventare una pattumiera per cui insieme ai Sindaci della Penisola Sorrentina faremo fronte comune assumendo una decisa posizione in occasione del tavolo di concertazione cui siamo stati convocati".
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