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lunedì 5 settembre 2011
E sulle monetine a Craxi Luigi dissente da Cantone
Vico Equense - «Le monetine a Craxi? Un errore». Raffaele Cantone snocciola il suo ragionamento sulla questione morale, seduto al fianco di Luigi de Magistris, sulla terrazza del resort Axidie a Seiano di Vico Equense. L' occasione è la presentazione del suo libro "I Gattopardi", con Angelo Ciaravolo e Attilio Menduni de' Rossi, a chiusura della rassegna "Libri sotto le stelle". Il sindaco di Napoli ha appena finito di citare Berlinguer e Gramsci, ricorda l' impegno della sua giunta per rompere con «una politica scellerata e criminale degli ultimi 15 anni sui rifiuti in Campania». E aggiunge: «Sono 30 anni che aspettiamo che la questione morale venga scoperta e combattuta innanzitutto dai vertici dei partiti». Il giudice Cantone incalza: «Condivido gran parte delle cose dette da de Magistris. La questione morale è un fiume carsico che non credo, scusami Luigi, vada imputata solo alla classe politica. Noi abbiamo un' opinione pubblica che lanciava, sbagliando, le monetine contro Craxi, e poi nelle elezioni del 1994 è andata a votare l' epigono di Craxi, cioè Berlusconi». De Magistris dissente, si rivolge alla platea: «Facevano bene...», sussurra. È l' unico momento che allontana i due. Poco prima hanno cenato insieme in riva al mare, risotto agli agrumi, baccalà, falanghina e limoncello. Per l' ex pm anticamorra «la battaglia sulla questione morale parte dai nostri comportamenti quotidiani». Un anno fa Cantone e de Magistris erano qui, a Vico Equense, a ruoli invertiti: si presentava il libro dell' europarlamentare Idv. Le vite di due magistrati si sono incrociate più volte, il sindaco che c' è e il sindaco che poteva esserci. «Ancora oggi - confida Luigi de Magistris - l' emozione che sto vivendo è così forte che a volte mi sveglio e mi dico: "Ma io sono il sindaco di Napoli", e ne parlo con i miei collaboratori della scorta. E sorridiamo». Il primo cittadino annuncia che nominerà un prefetto come direttore generale al Comune e confessa di «provare invidia per i colleghi, quando legge delle loro inchieste». E Cantone, che nel 2007 ha lasciato la Dda napoletana per approdare in Cassazione, pacato spiega: «Ho fatto la domanda per tornare in prima linea a indagare. Mai magistrati non sono salvatori della patria né vendicatori. Devono, come tutti, semplicemente fare il proprio dovere». D' accordo il sindaco di Napoli: «Un paese democratico non si cambia per via giudiziaria, sarebbe pericoloso. Deve tornare la politica». (Fonte: Antonio Ferrara da la Repubblica Napoli)
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