Pagine

domenica 4 settembre 2011

La nuova vita dello yacht Alejandra sfida vinta dai maestri d’ascia

Fonte: Antonino Siniscalchi da il Mattino

Castellammare di Stabia - È tornata in mare, dopo il restauro nei cantieri fratelli Aprea a Marina di Stabia, l’imbarcazione storica Alejandra, un tempo appartenuta al re di Spagna Juan Carlos di Borbone, si prepara alla sua seconda tappa ne I Carabi dopo aver vinto la Classic Week Monaco-Montecarlo. Stabile ed elegante nella navigazione, ha ospitato a bordo tanti vip, a cominciare dal principe di Monaco, rinnovando il suo target di yacht ricco di lusso e di storia. Il restauro dell’imbarcazione, lunga 41,37 metri e di proprietà dell’imprenditore Cesare Fiorucci, è l’ultimo capolavoro dello storico marchio fratelli Aprea, entrati due anni fa nel capitale di Marina di Stabia, allargando il ventaglio dell’attività iniziata nei cantieri di Marina Grande nel 1853. Da allora la famiglia Aprea ha portato avanti la sua prestigiosa presenza nel settore della cantieristica navale, oggi continuata dai fratelli Cataldo, Gaetano, Giovanni e Antonio, sulle orme del padre Franco. Il restauro dell’Alejandra è l’ultima perla di una tradizione lunga 158 anni, vissuta senza soluzione di continuità da una dinasty di sapienti maestri d’ascia che ha tramandato di padre in figlio la passione per la nautica da diporto. Pochi mesi fa, Enzo, un altro esponente della famiglia Aprea, ha realizzato, con il cantiere Peninsula Navis, il restauro artigianale del mitico Chaplin, il Cutter Marconi di proprietà della Marina militare italiana, con gli ebanisti Tonino Apreda, Luigi Cimmino, Francesco Cancellieri, Paolo Califano, Giuseppe Elefante, Massimo Montuosi, Nicola Coppola e Michele Solimene.


I fratelli Aprea, in occasione del restauro dell’Alejandra hanno pure completato la gamma dei servizi offerti dal porto turistico di Stabia con il loro know-how d’eccezione: un intervento unico, dall’arrivo dell’imbarcazione in una darsena con un pescaggio di sei metri fino al disarmo degli alberi. Ora l’Alejandra, che fu costruita in Spagna dal cantiere Mefasa Shipyard e varata nel 1993 su commissione di Juan Carlos di Borbone e di Mario Condè, ex presidente Banco di Credito Spagnolo, presenta di nuovo l’aspetto di un lussuoso megasailer in alluminio che ha ricalca le linee degli scafi del passato e lo stile delle veloci imbarcazioni a vela delle regate degli anni Trenta. Il cantiere dei fratelli Aprea, forte della sua riconosciuta esperienza nella costruzione di imbarcazioni da diporto, ha saputo valorizzare le caratteristiche di uno yacht progettato dall’americano Bruce King, più volte premiato a livello internazionale per i miglioro yacht a vela e per i loro interni. «Il varo di Alejandra - spiega Giovanni La Mura, presidente di Marina di Stabia - è espressione dell’alto livello di professionalità, che il nostro porto ed il cantiere navale hanno raggiunto negli ultimi anni. Giovanni Aprea e i suoi fratelli hanno completato, con un know-how di eccezione, la gamma dei servizi del porto turistico. Con Alejandra abbiamo assistito ad un intervento di restauro unico, con grande organizzazione di tempi e spazi, dall’arrivo in darsena, che presenta un pescaggio di sei metri, al disarmo degli alberi». La passerella di Montecarlo, in cui l’Alejandra è stata governata dallo skipper Giovanni Arrivabene, componente dal 1990 al 1994 della squadra olimpica italiana, ha rappresentato per i fratelli Aprea una vetrina per riproporre il suo nome nella cantieristica internazionale. Oggi come ieri, dopo 158 anni, con il testimone passato da una generazione all’altra, la sua caratteristica principale è rappresentata dalle finiture scolpite dai suoi maestri d’ascia che rendono unici e competitivi sul mercato i prodotti con il suo marchio. L’Alejandra, pronta a salpare per i Carabi, è l’ennesimo di un’azienda che guarda al suo futuro con la forza della sua tradizione artigianale. Nei cantieri nautici fratelli Aprea, dietro ogni colpo d’ascia, ha il senso di una lunga storia.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.