Incomprensibile e, sotto certi aspetti, istruttivo questo sfogo del funzionario comunale sig. Manganaro Arturo. Egli si è scagliato contro i consiglieri di opposizione con una veemenza curiosa ed incredibile. Nel suo discorso egli dice letteralmente “La colpa è della politica perché per anni, come ha detto il consigliere Buonocore, ha consentito che persone speculassero e manovrassero i nostri soldi a nostra insaputa”. Vorrei chiedergli a quale politica si riferisce. Non credo possa riferirsi ad Aldo Starace, Claudia Scaramellino e Natale Maresca, eletti consiglieri di opposizione a metà maggio ed entrati in funzione a fine giugno. Nessuno credo possa pensare che siano loro i responsabili delle speculazioni con i soldi pubblici di cui parla. Forse si riferisce, visto che lo cita, al Consigliere Buonocore, che era già in carica, seppure nelle fila dell’opposizione, oppure all’Amministrazione Comunale. Allora perché si scaglia contro l’opposizione? Ai consiglieri di opposizione rimprovera di essere andati all’Ufficio solo ad Agosto. Debbo chiarire che noi siamo andati ad agosto perché era previsto un Consiglio Comunale fra agosto e settembre sull’argomento e noi abbiamo l’abitudine di vedere le carte, di studiarle e poi di proporre modifiche se lo riteniamo necessario. E proprio questo abbiamo fatto. Il funzionario aggiunge “siete venuti ed avete avuti i dati”. Verissimo, ma non è stato facile. Ricorderà certamente il sig. Manganaro una mia telefonata di sollecito, nel corso della quale ho dovuto insistere per avere i dati necessari per espletare la nostra funzione di consiglieri comunali come previsto dalla Legge, di fronte ai suoi dubbi circa il fatto che bisognava “raccordarsi con il Segretario Generale” che, come è noto, non c’entra un bel niente. Ci invita poi ad andare più spesso. Accolgo l’invito come una dichiarazione di intento a collaborare e non a polemizzare. Ma il sig. Manganaro ha detto anche una cosa che ritengo molto importante e che, forse lui non se ne era accorto, era al centro dei miei interventi. Egli ha affermato: “Io auspico… che il consiglio comunale si esprimesse sulla possibilità di integrare la spesa sociale.” In breve: noi non attacchiamo gli Uffici Comunali, né le coop sociali che fanno il loro meglio, ne tantomeno i singoli operatori cui va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto egregiamente in condizioni difficili. E neppure ci ergiamo a difensori e paladini del Piano Sociale di Zona; pensiamo che è possibile che ci siano stati sprechi e doppioni; se poi ci siano state speculazioni, come dice il sig. Manganaro, questo lo deve chiarire l’Autorità Giudiziaria. In breve, noi pensiamo su questi argomenti le seguenti cose: 1) Il Comune di Vico investe troppo poco per i servizi ai cittadini in difficoltà (14 € pro capite), molto meno della media della Regione Campania (60 € pro capite) o dell’Italia (111 € pro capite). 2) Siamo preoccupati che l’uscita dal Piano sociale di zona precluda per il Comune di Vico la possibilità di accedere a finanziamenti regionali che sono destinati solo ai Comuni consorziati nei Piani. 3) La delibera sui Vaucher andava discussa meglio e perfezionata da un punto di vista tecnico, perché vi sono errori che potrebbero esporre a ricorsi che rischierebbero di bloccare il servizio; in particolare, le tariffe orarie per i lavoratori offerte dal Comune sono molto inferiori a quelle del Contratto Nazionale di Lavoro degli operatori del settore. 4) Sarebbe il caso che per il futuro il Comune non adottasse provvedimenti illegittimi come quelli bocciati dal TAR quest’estate.
Mentre voi discutete di costi,numeri,procedure elegalità, mio nipote costretto su una sedia a rotelle, rischia di vedersi negato la possibilità di andare a scuola. La verità è che i genitori dei diversamente abili, come tutti coloro che hanno a che fare con disabilità, sono lasciati soli a combattere contro la natura malevola, ma soprattutto contro “il Mostro” della burocrazia. Questo Comune, che ha poco piu' di ventimila abitanti, migliaia di euro di contributi per la festa patronale e il nuovo sagrato della chiesa li ha trovati, ma per lo scuola bus non li ha trovati. Mio nipote non puo' muoversi, non riesce a usare bene le mani, e allora affida i suoi pensieri al "mouse" del computer “ non vedo l’ora di tornare a scuola” ha scritto, lui non capisce e non interessa la burocrazia, a lui qualcuno deve spiegare perchè non ha ottenuto il trasporto per la scuola malgrado i genitori hanno riempito montagne di scartoffie nei tempi e nei modi giusti. Regione, Provincia, Comune, Provveditorato agli Studi, Scuola non riescono a trovare uno scuolabus adatto alle sue necessita e di tanti altri che ne hanno bisogno', e non riescono a garantire a Angelo, come vuole la legge e una società “civile” degna di questo nome, il sacrosanto diritto allo studio.
Chiarissimo e giustissimo lo sfogo del sig. Coppola. Ha proprio ragione. Questo Comune considera la spesa per il sociale un inutile fardello. "Bisogna risparmiare", abbiamo sentito dire, non "bisogna investire". Vico e' una delle città d'Italia che spende di meno per il sociale, 14 euro per cittadino, contro la media nazionale di 111 euro e quella del Sud Italia di 57 euro. E' questo il vero problema che, assieme all'inefficienza della burocrazia, fa in modo che le famiglie siano lasciate sole e spesso disperate ad affrontare i problemi dei propri cari. Un invito al sig. Coppola: ci venga a trovare in sede, ci faccia vedere le "carte" ed insieme vediamo in che modo i consiglieri di opposizione possano trovare degli strumenti per aiutare suo nipote.
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Incomprensibile e, sotto certi aspetti, istruttivo questo sfogo del funzionario comunale sig. Manganaro Arturo.
RispondiEliminaEgli si è scagliato contro i consiglieri di opposizione con una veemenza curiosa ed incredibile.
Nel suo discorso egli dice letteralmente “La colpa è della politica perché per anni, come ha detto il consigliere Buonocore, ha consentito che persone speculassero e manovrassero i nostri soldi a nostra insaputa”. Vorrei chiedergli a quale politica si riferisce. Non credo possa riferirsi ad Aldo Starace, Claudia Scaramellino e Natale Maresca, eletti consiglieri di opposizione a metà maggio ed entrati in funzione a fine giugno. Nessuno credo possa pensare che siano loro i responsabili delle speculazioni con i soldi pubblici di cui parla. Forse si riferisce, visto che lo cita, al Consigliere Buonocore, che era già in carica, seppure nelle fila dell’opposizione, oppure all’Amministrazione Comunale. Allora perché si scaglia contro l’opposizione?
Ai consiglieri di opposizione rimprovera di essere andati all’Ufficio solo ad Agosto. Debbo chiarire che noi siamo andati ad agosto perché era previsto un Consiglio Comunale fra agosto e settembre sull’argomento e noi abbiamo l’abitudine di vedere le carte, di studiarle e poi di proporre modifiche se lo riteniamo necessario. E proprio questo abbiamo fatto. Il funzionario aggiunge “siete venuti ed avete avuti i dati”. Verissimo, ma non è stato facile. Ricorderà certamente il sig. Manganaro una mia telefonata di sollecito, nel corso della quale ho dovuto insistere per avere i dati necessari per espletare la nostra funzione di consiglieri comunali come previsto dalla Legge, di fronte ai suoi dubbi circa il fatto che bisognava “raccordarsi con il Segretario Generale” che, come è noto, non c’entra un bel niente.
Ci invita poi ad andare più spesso. Accolgo l’invito come una dichiarazione di intento a collaborare e non a polemizzare.
Ma il sig. Manganaro ha detto anche una cosa che ritengo molto importante e che, forse lui non se ne era accorto, era al centro dei miei interventi. Egli ha affermato: “Io auspico… che il consiglio comunale si esprimesse sulla possibilità di integrare la spesa sociale.”
In breve: noi non attacchiamo gli Uffici Comunali, né le coop sociali che fanno il loro meglio, ne tantomeno i singoli operatori cui va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto egregiamente in condizioni difficili. E neppure ci ergiamo a difensori e paladini del Piano Sociale di Zona; pensiamo che è possibile che ci siano stati sprechi e doppioni; se poi ci siano state speculazioni, come dice il sig. Manganaro, questo lo deve chiarire l’Autorità Giudiziaria.
In breve, noi pensiamo su questi argomenti le seguenti cose:
1) Il Comune di Vico investe troppo poco per i servizi ai cittadini in difficoltà (14 € pro capite), molto meno della media della Regione Campania (60 € pro capite) o dell’Italia (111 € pro capite).
2) Siamo preoccupati che l’uscita dal Piano sociale di zona precluda per il Comune di Vico la possibilità di accedere a finanziamenti regionali che sono destinati solo ai Comuni consorziati nei Piani.
3) La delibera sui Vaucher andava discussa meglio e perfezionata da un punto di vista tecnico, perché vi sono errori che potrebbero esporre a ricorsi che rischierebbero di bloccare il servizio; in particolare, le tariffe orarie per i lavoratori offerte dal Comune sono molto inferiori a quelle del Contratto Nazionale di Lavoro degli operatori del settore.
4) Sarebbe il caso che per il futuro il Comune non adottasse provvedimenti illegittimi come quelli bocciati dal TAR quest’estate.
Mentre voi discutete di costi,numeri,procedure elegalità, mio nipote costretto su una sedia a rotelle, rischia di vedersi negato la possibilità di andare a scuola. La verità è che i genitori dei diversamente abili, come tutti coloro che hanno a che fare con disabilità, sono lasciati soli a combattere contro la natura malevola, ma soprattutto contro “il Mostro” della burocrazia. Questo Comune, che ha poco piu' di ventimila abitanti, migliaia di euro di contributi per la festa patronale e il nuovo sagrato della chiesa li ha trovati, ma per lo scuola bus non li ha trovati. Mio nipote non puo' muoversi, non riesce a usare bene le mani, e allora affida i suoi pensieri al "mouse" del computer “ non vedo l’ora di tornare a scuola” ha scritto, lui non capisce e non interessa la burocrazia, a lui qualcuno deve spiegare perchè non ha ottenuto il trasporto per la scuola malgrado i genitori hanno riempito montagne di scartoffie nei tempi e nei modi giusti. Regione, Provincia, Comune, Provveditorato agli Studi, Scuola non riescono a trovare uno scuolabus adatto alle sue necessita e di tanti altri che ne hanno bisogno', e non riescono a garantire a Angelo, come vuole la legge e una società “civile” degna di questo nome, il sacrosanto diritto allo studio.
RispondiEliminaChiarissimo e giustissimo lo sfogo del sig. Coppola. Ha proprio ragione. Questo Comune considera la spesa per il sociale un inutile fardello. "Bisogna risparmiare", abbiamo sentito dire, non "bisogna investire". Vico e' una delle città d'Italia che spende di meno per il sociale, 14 euro per cittadino, contro la media nazionale di 111 euro e quella del Sud Italia di 57 euro. E' questo il vero problema che, assieme all'inefficienza della burocrazia, fa in modo che le famiglie siano lasciate sole e spesso disperate ad affrontare i problemi dei propri cari. Un invito al sig. Coppola: ci venga a trovare in sede, ci faccia vedere le "carte" ed insieme vediamo in che modo i consiglieri di opposizione possano trovare degli strumenti per aiutare suo nipote.
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