Fonte: In Movimento per Vico
Accesa discussione in Consiglio Comunale. La maggioranza approva un regolamento sbagliato e, sotto alcuni aspetti, illegittimo. Rischio di nuovi contenziosi giudiziari, sempre a discapito delle categorie deboli di questa Città. I consiglieri di IN Movimento per Vico si battono per cambiare la politica sociale del Comune di Vico ed aumentare stanziamenti e retribuzione degli Operatori
Vico Equense - Nel Consiglio Comunale del 15 settembre si è discusso a lungo delle politiche sociali del nostro Comune. Un po’ di storia. Circa un anno fa l’Amministrazione Comunale di Vico Equense decideva di uscire dal Piano Sociale di zona NA13, istituito sulla base della L. 328/00 (Legge Quadro per la Realizzazione del Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali), con l’obiettivo di consorziare i comuni per “favorire la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi e prestazioni complementari e flessibili, stimolando in particolare le risorse locali di solidarietà e di auto-aiuto”. Il Comune di Vico quindi rinunciava a gestire le politiche sociali in maniera coordinata agli altri Comuni della Penisola Sorrentina ed affidava i servizi direttamente ad organismi operatori del terzo settore. Una delle cooperative escluse dall’affidamento diretto ricorreva al tribunale amministrativo avverso alla decisione del Comune di procedere all’affidamento senza evidenza pubblica e nello scorso mese di luglio il TAR dava ragione ai ricorrenti e annullava la delibera del Comune. A quel punto il Sindaco, pur in assenza di una Giunta, provvedeva a reiterare l’affidamento diretto agli stessi soggetti attraverso una serie di ordinanze sindacali. Anche contro questi provvedimenti è stato opposto ricorso al TAR.
Di fronte a questa situazione sia i consiglieri di minoranza che quelli di maggioranza chiedevano di discuterne in Consiglio Comunale. Per le note travagliate vicende amministrative di Vico (il Sindaco impiega ben tre mesi a fare la Giunta e diserta ben due sedute del Consiglio Comunale), la questione arriva in Consiglio solo a metà settembre. Nel frattempo il Comune elabora un regolamento per l’istituzione dei titoli sociali (buoni sociali e voucher) e ne chiede l’approvazione nel corso della seduta del Consiglio. Il 15 settembre si discute della questione. Il Presidente del Consiglio Comunale invita a partecipare alla seduta i responsabili di alcune cooperative coinvolte, non di tutte; in particolare, vengono invitate solo le coop sociali beneficiarie dei provvedimenti di affidamento diretto e non quelle escluse, alcune delle quali comunque sono presenti in aula e vengono invitate a prendere la parola. La discussione viene svolta in maniera disordinata perché, prima di ascoltare gli operatori, viene posto in discussione e al voto il nuovo regolamento proposto dal Comune. I Consiglieri di “IN Movimento per Vico” intervengono tutti e tre per sottolineare alcuni aspetti non chiari del provvedimento sui cosiddetti “voucher”. In particolare, essi rilevano delle sovrapposizioni di funzioni fra i buoni sociali ed i voucher; contestano che la tariffa oraria offerta al Comune per i lavoratori sia molto più bassa del contratto nazionale di lavoro degli operatori del settore; sottolineano che i requisiti per l’accreditamento sono troppo generici. Infine, tutti e tre chiedono un aumento degli investimenti nel settore ed esprimono la preoccupazione che l’uscita dal Piano Sociale possa ridurre ulteriormente le fonti finanziarie disponibili. In conclusione, invitano la maggioranza a ritirare il provvedimento, a rivederlo e correggerlo insieme per evitare che possa essere oggetto di altro contenzioso giuridico come accaduto con tutti i provvedimenti presi dall’Amministrazione in questa materia nell’ultimo anno. La maggioranza in maniera testarda si rifiuta non solo di ritirare il provvedimento (sarebbe stata una scelta che avrebbe evidenziato una saggezza di cui non è dotata), ma anche di discuterlo e votarlo articolo per articolo in maniera da poterlo correggere. In maniera un po’ curiosa, dopo avere preso la decisione di approvare il nuovo regolamento, si dà la parola ai rappresentanti delle coop sociali. In sostanza, prima si decide e poi si chiede il parere agli interessati. Michele de Angelis, vicepresidente della Gesco, il consorzio di coop sociali più grande del Mezzogiorno, che pure non era presente in aula al momento in cui sono intervenuti i nostri consiglieri comunali, ha espresso le stesse critiche a quel regolamento e, come era facile prevedere, ha annunciato un probabile ricorso al TAR. Anche Raffaele Pellegrini, responsabile de “Il Pellicano”, ha criticato il provvedimento, contestando la validità dei voucher. Sono poi intervenute le coop sociali beneficiarie delle delibere bocciate dal TAR che si sono limitate a parlare della propria attività e delle proprie referenze senza entrare nel merito del provvedimento preso. Infine, è intervenuto il responsabile dell’Ufficio Servizi Sociali del Comune che, ovviamente, ha fatto una difesa dell’operato dell’Ufficio e si è scagliato contro la politica “La colpa è della politica perché per anni, come ha detto il consigliere Buonocore, ha consentito che persone speculassero e manovrassero i nostri soldi a nostra insaputa”. Si riferiva certamente al passato Consiglio Comunale e alla vecchia Giunta guidata da Gennaro Cinque, visto che i Consiglieri del nostro movimento hanno assunto la carica solo a fine giugno. Il funzionario nel suo accalorato, anche se confuso intervento, ha lamentato la scarsa attenzione per il settore ed ha chiesto, come avevano fatto i nostri consiglieri, maggiori investimenti. Dopo la parte aperta del Consiglio, hanno preso di nuovo la parola i Consiglieri Comunali, quelli di maggioranza solo con evidenti intenti provocatori, i nostri per ribadire le cose dette in sede di discussione sul regolamento, rammaricandosi del fatto che gli interventi degli operatori non avessero preceduto la discussione ed il voto sulla delibera.
In sintesi essi hanno ribadito:
1. Il Comune di Vico investe troppo poco per i servizi ai cittadini in difficoltà (14 € pro capite), molto meno della media della Regione Campania (60 € pro capite) o dell’Italia (111 € pro capite).
2. Vi è preoccupazione che l’uscita dal Piano sociale di zona precluda per il Comune di Vico la possibilità di accedere a finanziamenti regionali che sono destinati solo ai Comuni consorziati nei Piani.
3. La delibera sui Voucher andava discussa meglio e perfezionata da un punto di vista tecnico, perché vi sono errori che potrebbero esporre a ricorsi che rischierebbero di bloccare il servizio; in particolare, le tariffe orarie per i lavoratori offerte dal Comune sono molto inferiori a quelle del Contratto Nazionale di Lavoro degli operatori del settore e i criteri di accreditamento non sono chiari. Perciò era necessario ritirare il provvedimento e modificarlo. Il Consigliere Maresca ha esclamato in maniera accalorata “Noi siamo consiglieri e cerchiamo di consigliarvi per il meglio. Ve lo dovete ficcare bene in testa. Voi invece fate i testardi e potrebbero essere le categorie più deboli di questa Città a pagarne le conseguenze”.
4. Sarebbe il caso che per il futuro il Comune non adottasse provvedimenti illegittimi come quelli bocciati dal TAR quest’estate.
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