Vico Equense - Prosegue il dibattito all'interno del Circolo “Carlo Fermariello” del Pd dopo la debacle elettorale, per la scelta del nuovo segretario cittadino. Al solito c’è chi vuole il nome nuovo a tutti i costi chi insiste per un uomo, o una donna, di esperienza. Quale futuro per il Pd vicano? Lo domandiamo ad Amalia Durazzo, membro della segreteria regionale dei democratici. “Dopo l'ennesima emorragia e fuga di cervelli – spiega la dirigente - è arrivato il momento di porre fine alla catastrofe e fare uscire il partito da una situazione stagnante. Sono pronta in qualità di dirigente regionale ad assumermi tutte le responsabilità per rilanciare l'azione politica del partito. Rinnovamento della classe dirigente, riunificazione e rilancio delle forze del centro sinistra di Vico come forza di governo alternativa al centro destra, un partito che deve essere inclusivo e non esclusivo dove non si possa più sentir frasi del tipo "è meglio che sia andato/a via"; una politica tesa a riaprire un dialogo con il territorio soprattutto della zona alta coinvolgendo i tanti giovani capaci che pur ci sono e simpatizzano per il partito.”
lunedì 26 settembre 2011
Quale futuro per il Pd vicano?
Vico Equense - Prosegue il dibattito all'interno del Circolo “Carlo Fermariello” del Pd dopo la debacle elettorale, per la scelta del nuovo segretario cittadino. Al solito c’è chi vuole il nome nuovo a tutti i costi chi insiste per un uomo, o una donna, di esperienza. Quale futuro per il Pd vicano? Lo domandiamo ad Amalia Durazzo, membro della segreteria regionale dei democratici. “Dopo l'ennesima emorragia e fuga di cervelli – spiega la dirigente - è arrivato il momento di porre fine alla catastrofe e fare uscire il partito da una situazione stagnante. Sono pronta in qualità di dirigente regionale ad assumermi tutte le responsabilità per rilanciare l'azione politica del partito. Rinnovamento della classe dirigente, riunificazione e rilancio delle forze del centro sinistra di Vico come forza di governo alternativa al centro destra, un partito che deve essere inclusivo e non esclusivo dove non si possa più sentir frasi del tipo "è meglio che sia andato/a via"; una politica tesa a riaprire un dialogo con il territorio soprattutto della zona alta coinvolgendo i tanti giovani capaci che pur ci sono e simpatizzano per il partito.”
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