Vico Equense - La nuova Piazza Mercato, non ancora ufficialmente inaugurata, subito maltrattata da critiche di carattere estetico, è ormai divenuta un punto di ritrovo per tanti bambini e genitori al seguito. Non siamo architetti, non siamo urbanisti, non siamo esperti di design perciò ci freniamo da qualunque giudizio sul progetto di riqualificazione appena realizzato, ci colpisce però, questo nuovo spazio della vita sociale dove prima c’era un non luogo.
mercoledì 21 settembre 2011
Un nuovo spazio d'incontro
Vico Equense - La nuova Piazza Mercato, non ancora ufficialmente inaugurata, subito maltrattata da critiche di carattere estetico, è ormai divenuta un punto di ritrovo per tanti bambini e genitori al seguito. Non siamo architetti, non siamo urbanisti, non siamo esperti di design perciò ci freniamo da qualunque giudizio sul progetto di riqualificazione appena realizzato, ci colpisce però, questo nuovo spazio della vita sociale dove prima c’era un non luogo.
2 commenti:
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Ovviamente se si fornisce un nuovo spazio libero qualcosa capita e la gente comincia in qualche modo ad usarlo.
RispondiEliminaQuesta piazza è costata a quegli stessi cittadini che la usano (compresi i bambini) il triplo del normale. In tutta Italia (tutta Italia) chi realizza in project financing un parcheggio su suolo pubblico realizza ovviamente e naturalmente anche la piazza sopra come compensazione del plusvalore che si mette in tasca.
A Vico Equense è successo che il prezzo di vendita con cui la ditta ha vinto la gara è raddoppiato e la gara stessa non prevedeva la realizzazione della piazza.
Chi, al Comune, ha orchestrato questa porcheria o ha preso le mazzette o è un imbecille che spreca denaro pubblico e scarica tutto sui cittadini.
E questa non è una questione estetica. Forse etica.
e poi non è che per 3 bambini che corrono, la piazza è diventata un punto di ritrovo.
RispondiEliminaIo non porterei mai mio figlio a giocare lì, il pavimento è troppo duro, e le macchine passano troppo vicino.
Inoltre non vorrei che una pallonata colpisca una macchina, o peggio, una macchina un bambino.