Pagine

venerdì 28 ottobre 2011

Controlli nelle pescherie, verbali per 7 mila euro

Castellammare di Stabia - Anche in questi giorni la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, comandata dal Capitano di Fregata Giuseppe Menna, ha portato a termine una brillante operazione nell’ambito dei controlli sulla filiera della pesca, a conferma del continuo impegno degli uomini della Guardia Costiera nella tutela della salute pubblica. L’operazione è stata condotta dai militari della Guardia Costiera, nei giorni scorsi e si è conclusa questa mattina, in collaborazione con gli agenti della locale Polizia Municipale agli ordini del Capitano Capuano Giuseppe ed il personale veterinario dell’A.S.L. Napoli 3 Sud U.O.V. 86, nel territorio del comune di Sant’Antonio Abate. Sono state controllate 5 pescherie ed un grossista di surgelati, nell’ambito di queste verifiche sono stati sequestrati 50 kg di prodotti ittici mal conservati e sono stati elevati 6 verbali amministrativi per un totale di circa 7mila euro per illeciti sull’etichettatura non regolare e per la tracciabilità del pescato. Sono state verbalizzate cinque persone, tutte residenti a Sant’Antonio Abate, P.A., D.L., M.A., D.C. e G.S.. “Un’operazione che dimostra come il lavoro sinergico tra diverse istituzioni porti eccellenti risultati a tutela della salute pubblica – ha commentato il Comandante Giuseppe Menna – Devo quindi esprimere il mio grande apprezzamento per l’impegno dei miei uomini e per la puntuale e preziosissima collaborazione fornita dalla Polizia Municipale si S.Antonio Abate e dal personale veterinario della ASL Napoli 3 SUD, il cui supporto si è dimostrato, come sempre, essenziale. Però devo esprimere il mio rammarico nel constatare che ci sono imprenditori e commercianti che senza alcuno scrupolo mettono a rischio la salute dei consumatori.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.