Piano di Sorrento - Si è chiuso domenica 23 ottobre 2011 a Villa Fiorentino il workshop internazionale di progettazione “Paesaggi dell’agricoltura e turismo sostenibile” nella terza edizione del Master in Architettura del Paesaggio organizzato dall’Università Politecnica di Cataluña insieme all’ACMA (Centro Italiano di Architettura) di Milano. Alla presenza dei celebri architetti Jordi Bellmunt (Barcellona) e João Nunes (Lisbona) i gruppi di lavoro hanno pubblicamente presentato i loro progetti di rivalutazione di alcuni luoghi simbolo del paesaggio della penisola come il Belvedere di S. Elia a S. Agnello, i Bagni della Regina Giovanna a Sorrento e la Cala di Mitigliano a Massa Lubrense. Un evento senza dubbio molto interessante che, tuttavia, ha risentito dell’assenza degli ospiti più annunciati ed attesi: gli amministratori locali. Nessun cenno è giunto dai sindaci di Piano di Sorrento, S. Agnello, Massa Lubrense e, persino, Sorrento con i quali docenti, allievi, esperti (architetti, agronomi, ingegneri etc.), operatori turistici, associazioni ambientaliste (WWF) e semplici cittadini presenti avrebbero voluto dialogare sui temi affrontati, in sede di dibattito aperto. Proprio le amministrazioni che avevano “offerto” il proprio territorio agli strumenti progettuali di questo importante laboratorio internazionale hanno dimostrato, ancora una volta, lo scarso interesse per le problematiche paesaggistico-ambientali che lo caratterizzano e la chiusura verso un confronto da più parti auspicato.
Significativo, in un tale contesto, l’intervento del consigliere comunale di Sorrento Alessandro Schisano (PD) che ha posto l’accento sulla grave mancanza di dialogo in materia di programmazione territoriale e sull’asservimento dell’urbanistica alla logica del profitto, fenomeno quanto mai attuale in penisola sorrentina. Ad animare il dibattito sui progetti anche i rappresentanti del gruppo STOP BOXLANDIA con una serie di riflessioni tanto dirette quanto apprezzate sulla reale fattibilità di taluni interventi ed uno striscione contro la cementificazione degli agrumeti che continuano a sparire per far posto ad enormi box interrati. In particolare, da segnalare l'acceso intervento di Peppe Aulicino che ha sfidato l'autorità della platea per abbozzare una breve lezione 'ignorante' sulla necessità di ripensare il nostro territorio non come una risorsa (da sfruttare) ma come un patrimonio (da valorizzare). Edificare nuove piazze, strade, parcheggi, costruire piscine o strutture ricettive nei rari luoghi ancora risparmiati dai flussi turistici tradizionali non è l'unica strada per sostenere e rilanciare un territorio in cui ancora non si è capito che qualità ed eccellenza contano molto più di quantità ed interesse personale. Senza poi dimenticare che gli interventi massicci che hanno martoriato la nostra costiera incidono anche sulla salute dei cittadini, alterando il naturale equilibrio del nostro fragile territorio ed aumentando così il forte rischio idorgeologico a cui è già soggetta la nostra area. Infine, il presidente del Comitato Civico “In difesa della Marina Lobra” Luciano Ricciardi ha sottolineato l’ipocrisia dell’amministrazione comunale massese che ha aperto le porte al workshop, peraltro disertandolo, mentre appoggia uno scandaloso progetto di cementificazione dell’antico borgo marinaro condannandolo a sparire. Malgrado gli illustri silenzi il workshop ha chiuso le porte con la prospettiva di una nuova e più ampia sincronia di voci e idee. In particolare, appare molto interessante una delle proposte avanzate dagli organizzatori del master che hanno aperto alla possibilità di affiancare ai propri esperti, dal prossimo anno, anche alcuni rappresentanti locali, portavoce e diretti conoscitori del nostro territorio. Solo in questo modo si potrà puntare ad una progettualità più efficace che sappia coniugare professionalità ed attenzione per tutte le problematiche che caratterizzano ad ogni livello (ambientale, sociale, economico) la penisola sorrentina.
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