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mercoledì 21 dicembre 2011
Casarlano, sesta edizione del «Presepe vivente»
Sorrento - Le suggestioni della Natività sulle colline di Sorrento. A Casarlano fervono i preparativi per la sesta edizione del «Presepe vivente», la riproposizione artistico-artigianale della piccola Betlemme promossa dalla locale comunità parrocchiale. Il vernissage, previsto per lunedì alle ore 18, è solo il primo di un cartellone di dieci appuntamenti (26, 27, 29 e 30 dicembre, 1, 2, 5, 6, 7, 8 gennaio) che animerà le serate natalizie del borgo collinare, impegnando più di duecentocinquanta figuranti in abiti d´epoca. Come da consolidata tradizione, il percorso della Natività si sviluppa tutto intorno all´antica chiesa di Santa Maria di Casarlano. Lunga la parte iniziale del tracciato, il visitatore può ammirare gli uliveti e gli agrumeti dei fondi rustici, ma anche luoghi di notevole valore storico come il prestigioso ed convento dei padri Domenicani e l'antica «Terra Santa», nei locali sottostanti la chiesa. Il Presepe, poi, trova la sua massima realizzazione artistica nel cortile della parrocchia dove alcuni maestri della comunità, unitamente alla collaborazione volontaria dei fedeli della comunità, progettano ed allestiscono il villaggio natalizio con la stalla di Betlemme. Il lavoro, iniziato qualche mese fa, parte con la posa di strutture in legno di castagno, realizzata sotto la supervisione di maestri di pergolato, che ne assicurano la solidità. Poi, è la volta dei maestri della muratura, che rivestono gli scheletri di castagno con il tufo e le pietre. Infine, spetta alla variegata squadra dei tecnici portare a termine i lavori di impiantistica e di sicurezza. «Il presepe - sottolinea il parroco della comunità di Santa Maria di Casarlano, don Giovanni Ferraro -, oltre al suo puntuale messaggio religioso che radica le coscienze nella tradizione più genuina del Natale, ha come tema di fondo la rivisitazione di usanze e di antichi mestieri che un tempo, non lontano, scandivano la vita della campagna. Una ricerca accurata e meticolosa che contribuisce a riportare in scena con abiti e attrezzi d'epoca, un mondo che non smette di infondere nostalgia se confrontato con gli attuali tempi dominati dalla fretta affannosa, dalla chiusura dei cuori e da un inarrestabile quanto esasperato individualismo». (Fonte: Giuseppe Damiano da il Mattino)
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