Pagine
▼
venerdì 23 dicembre 2011
Fondi Europei pesca e sviluppo rurale, raggiunti gli obiettivi di spesa
La Regione Campania ha raggiunto gli obiettivi di spesa fissati dall’Unione Europea nei settori della pesca e dello sviluppo rurale. La rendicontazione 2011 relativa al Fep (Fondo europeo per la pesca) attesta una spesa certificata di 8 milioni e 714 mila euro, circa 155 mila euro oltre la cifra che bisognava raggiungere per scongiurare il rischio di dover restituire i fondi a Bruxelles. La maggiore spesa sostenuta finanzia le iniziative dirette a favorire la riconversione dei pescatori professionali in ambiti diversi, coerentemente con la politica comune, al fine di ridurre la pesca intensiva e favorire il ripopolamento della fauna ittica. Per quanto riguarda invece il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) ha comunicato che la Campania è una delle poche regioni ad aver speso tutti gli importi per evitare il disimpegno dei fondi. I 173 milioni che restano ancora da spendere entro il 31 dicembre riguardano la Sicilia (71 milioni e mezzo circa), la Basilicata (circa 41 milioni), la Puglia (34 milioni), la Sardegna (14 milioni), il Molise (10 milioni) e il Lazio (2 milioni e mezzo circa). “Grazie all’impegno dell’assessorato all’Agricoltura – sottolinea il consigliere del presidente Caldoro Vito Amendolara - la Regione Campania non dovrà restituire nemmeno un centesimo a Bruxelles. “Sono soddisfatto perché non ci siamo fatti sfuggire le opportunità che arrivano dall’Europa, soprattutto in settori come agricoltura e pesca che hanno bisogno di investimenti costanti. L’obiettivo è di proseguire su questa strada anche per il prossimo anno. Con investimenti mirati, e grazie al contributo necessario che arriva da Bruxelles, continueremo a lavorare per un’agricoltura che diventi sempre più bene comune al servizio dei cittadini”, conclude Amendolara.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.