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domenica 22 gennaio 2012
La solidarietà sull’auto: «Fiero di essere metese»
Meta - Continuano i segni di solidarietà e di reazione d’orgoglio dei compaesani del comandante della Concordia agli arresti domiciliari nella sua casa di Meta di Sorrento. Su un’automobile parcheggiata nella strada adiacente l’abitazione di Francesco Schettino un cartello incollato al parabrezza con la scritta «Fiero di essere metese, cazzo!» risponde, riprendendone la grafica, alla maglietta messa in commercio da una ditta lombarda con la ormai famosa frase che il capitano della Guardia Costiera De Falco rivolse a Schettino il giorno del naufragio. Intanto, una parte circa 100 capitani di lungo corso iscritti all’associazione di settore, che ha sede a Meta di Sorrento, nella “Casina dei Capitani”, si è riunita ieri. Ufficialmente per ascoltare una relazione sulla vela latina, in realtà, per analizzare la vicenda del naufragio della nave della Costa e solidarizzare con il collega Schettino. Il presidente dell’associazione dei capitani, Michele Miccio con tono risentito, ha detto ai giornalisti: «L’avvocato di Francesco Schettino ci ha raccomandato il silenzio assoluto». Ma, evidentemente, non lo sapeva ancora uno degli associati, Caso Lauro, esponente della vecchia generazione di comandanti che - oltre a ribadire la sua «solidarietà umana» nei confronti di Schettino - ha detto che in circostanze di così grande pericolo è facile perdere la testa, anche se un comandante dovrebbe lasciare per ultimo la nave. «Ma come si fa a prevedere le reazioni? Impossibile. C’è un libro che descrive più di 200 naufragi nel mondo e le reazioni sono le più disparate. Credetemi». (Fonte: Il Roma)
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