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venerdì 17 febbraio 2012

Ambientalisti: no all’ampliamento del porto turistico

Massa Lubrense - Con un corale parere negativo le associazioni “Wwf Campania” e “Italia Nostra” si scagliano contro il progetto per ampliare e riqualificare il porto turistico di Marina della Lobra dopo avere rimesso ieri mattina una nota tecnicamente formale nelle mani dell’assessore all’ambiente della Regione Campania. La riqualificazione di fatto puzza di business e a farne le spese sarebbe proprio la popolazione, Massa Lubrense conta circa 14mila abitanti, che con il restyling si vedrebbe sottrarre aree pubbliche destinate successivamente ad interessi esclusivi e privati. Sarebbe di almeno 20milioni di euro la stima prevista per stravolgere completamente lo storico borgo marinaro con un progetto indirizzato alla realizzazione di un parcheggio interrato multipiano, dovrebbero essere 3 i livelli, 3 ristoranti, una piscina, da costruire all’interno della zona C della riserva marina protetta di Punta Campanella, in un’area vincolata dove raramente si riesce a fare qualcosa senza vedersi arrivare alla porta di casa i tutori dell’ordine. Le associazioni “Wwf Campania” ed “Italia Nostra”, in tal senso, contestano l’assenza del parere alla VIA da parte dell’ente regionale, il parere negativo dell’autorità di bacino del Sarno perché gli interventi da realizzare ricadono in aree ad elevata pericolosità da dissesti di versante, la difformità di alcune opere come l’allungamento della scogliera foranea, lo stesso parcheggio multipiano, la piscina “Cutolo”, una serie di locali di deposito a servizio dei pescatori, rispetto al piano urbanistico territoriale della penisola sorrentino-amalfitana. Ma davanti al denaro gli ostacoli sembrano mano a mano sbriciolarsi. I privati si accollerebbero infatti i 20 milioni di euro, la società è la “Sima” composta da una cordata di imprenditori locali, in cambio della concessione dei servizi per un periodo di 40 anni. I ricorsi contro il Comune di Massa Lubrense quasi non si contano, per realizzare il progetto occorre infatti espropriare, la cosa non è stata digerita da molti, anche se il tar ha riconosciuto la facoltà dell’ente comunale di rinnovare in proprio le concessioni. La Giunta di fatto si riunisce in conferenza di servizi e chiude l’affare con una benestante determina che lascia di stucco gli ambientalisti, soprattutto perché gli scavi per la realizzazione del parcheggio multipiano andrebbero ad intaccare un’area interessata da resti archeologici di età romana oltre che ridurre lo specchio d’acqua a ridosso dello stesso borgo marinaro in virtù del banchinamento dell’arenile. La combinazione tra posti barca e posti auto nel parcheggio a tre piani farebbe conseguentemente lievitare i prezzi per gli attracchi ed a trarne profitto non sarebbero di certo i cittadini di Massa Lubrense. (Fonte: Vincenzo Maresca da il Giornale di Napoli)

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