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lunedì 13 febbraio 2012

Sant'Antonino, la festa di domani

Sorrento - Per la festa di Sant’Antonino, in programma domani, si terranno oggi i tradizionali riti della vigilia con l’intervento dell’arcivescovo monsignor Felice Cece. Dopo la santa messa nella cripta delle ore 10 per tutti gli iscritti al Pio Monte, seguirà la processione nella piazza antistante la basilica dl santo patrono. Alle 11.30 la santa messa con l’amministrazione delle cresime. Nel pomeriggio (ore 17.30) la cerimonia dei Vespri solenni, presieduti da monsignor Felice Cece, segnerà la conclusione della novena durante la quale è stato anche rinnovato il gemellaggio con Campagna, cittadina salernitana dove Sant’Antonino nacque ed è il santo patrono. Accanto alle celebrazioni liturgiche nella basilica, tutti i sorrentini si preparano alla festa di domani che, come accade sempre il 14 febbraio, coinvolgerà tutta la città con la processione, in mattinata (ore 9), dietro l’antica statua d’argento del santo. Alla processione parteciperanno l’arcivescovo, il capitolo della cattedrale, le confraternite, le associazioni laicali e di categoria, autorità civili e militari. Al rientro nella basilica la santa messa presieduta da monsignor Cece. Il programma delle celebrazioni si concluderà domani pomeriggio con il Santo Rosario (ore 17.30) e a seguire (ore 18) vespri solenni, panegirico e benedizione eucaristica. Le omelie ai vespri sono tenute da monsignor Ignazio Schinella, docente della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. L’inizio della novena, che si concluderà oggi, fu annunciato il 5 febbraio scorso, a mezzogiorno, dal tradizionale suono del «campanone» che per tutti i sorrentini, sotto l’aspetto profano, rappresenta l’augurio di una buona primavera per le attività agricole e turistiche. La festa sarà pure l’occasione per ammirare le recenti opere di restauro eseguite nella basilica del santo. Il recupero è stato realizzato attraverso una rigorosa sequenza della Carta del Restauro, il documento che sancisce i principi fondamentali della conservazione e del restauro dei monumenti. «L’intervento – spiega il direttore tecnico Andrea Porzio -, salvaguardando l’autenticità dell’opera d’arte e della testimonianza storica, evitando qualsiasi azione che possa anche minimamente offuscare, interrompere, disturbare o snaturare l’insieme dell’opera stessa. Con questa premessa l’intervento di restauro è essenzialmente di carattere conservativo ed attuato limitandosi all’integrazione delle lacune. Fedeli all’etica del restauro, quindi, continuando il discorso “purista“, si è privilegiato la qualità piuttosto che la quantità». (a.s. da il Mattino)

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