Pagine

sabato 19 maggio 2012

Amalfi prepara la rivincita nella Regata Storica dopo il clamoroso epilogo del palio remiero svoltosi lo scorso anno da Venezia

Il 3 giugno la più piccola delle Repubbliche Marinare ospita la 57esima edizione della rievocazione storica; l’agguerrito equipaggio azzurro, del quale fanno parte quattro amalfitani, punta alla vittoria sul mare che bagna la città; il successo in casa manca dal lontano 2001

Cresce l’attesa ad Amalfi per la 57ª edizione della Regata Storica delle Antiche Repubbliche Marinare che si svolgerà nella cittadina campana domenica 3 giugno. Un appuntamento annuale organizzato, a turno, nelle quattro città per rievocare i fasti e le vicende storiche più significative vissute nel Medioevo dalle quattro regine dei mari. Ma la Regata tra Amalfi, Genova, Pisa e Venezia oltre ad essere rievocazione storica è soprattutto evento sportivo per quella suggestiva competizione tra i quatto galeoni su cui da oltre un decennio siedono campioni olimpici e giovani promesse del canottaggio italiano. Per questo cresce l’attesa sulle rive della Costiera Amalfitana. Un’attesa, lunga ancora due settimane, nelle quali il galeone azzurro intensificherà i propri allenamenti. Doppie sedute giornaliere utili a perfezionare i sincronismi e a dosare forza e resistenza, elementi essenziali per tenere testa agli altri tre equipaggi alcuni dei quali (Pisa e Venezia in particolare) orfani per impegni sportivi dei campioni di canottaggio “prestati” al sedali fisso. Un’attesa che cresce insieme con la voglia di rivincita, che senza dubbio scandirà i ritmi dell’edizione 2012, per quell’epilogo che condizionò la gara lo scorso anno a Venezia. Amalfi prima al traguardo sulla Laguna fu squalificata insieme a Pisa e Genova.


Un esito mai registrato prima in oltre cinquant’anni di regate e che incredibilmente finì con l’annullamento dell’edizione nell’anno del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Per gli annali, i vogatori azzurri, sono i vincitori morali di quella regata storica. Per gli amalfitani, invece, resteranno per sempre gli eroi che seppero tener testa a Pisa battendola in un avvincente rush finale. Per gli otto vogatori dai bicipiti esplosivi che, a colpi di vogate, spinsero alla vittoria il galeone di Amalfi nella regata storica disputata lo scorso a Venezia, l’amarezza è però già un ricordo. Si punta a preparare la rivincita. E l’ora del ricatto è vicina. Perché quel trofeo che non riuscirono a sollevare al cielo, a causa di un incredibile verdetto arbitrale che squalificò tre galeoni su quattro, compresa la vittoriosa imbarcazione dal cavallo alato, sono pronti a conquistalo sul mare di casa. Per questo Amalfi, che ha riconosciuto onori e i meriti a chi ha onorato la bandiera “irsuta d’otto punte”, si è stretta intorno al suo equipaggio seguito nelle ore del meriggio da decine di appassionati, assiepatati al calar del sole tra la passeggiata del molo foraneo e gli scogli. Matteo Castaldo, Luigi Amendola, Fabio Infimo, Emanuele Liuzzi, Rosario Agrillo, Alessandro Addabbo, Luigi Lucibello e Paolo Mennella, sono gli otto vogatori che scenderanno in acqua il prossimo 3 giugno per difendere i colori della città in quella che si annuncia una delle sfide più avvincenti. Guidato dal timoniere Vincenzo Di Palma e sotto la guida tecnica dell'allenatore Francesco Noio, l’equipaggio è formato per metà da amalfitani (del posto sono anche le due riserve: Giovanni Bottone e Luigi Proto) segno che il percorso di formazione e di avvicinamento al canottaggio dei giovani della Costiera Amalfitana sta sortendo i risultati sperati. “Stiamo lavorando con impegno in attesa di confrontarci in gara – dice l’allenatore Noio - Gli equipaggi cambiano e tendono generalmente a rinforzarsi. Penso a Pisa che non avrà i suoi campioni, impegnati nella preparazione pre-olimpica, ma che si è attrezzata inserendo in barca giovani leve del canottaggio italiano. Anche noi abbiamo cercato di migliorare, presentando per la prima volta in barca quattro ragazzi del posto. Dalla nostra gioca la forte voglia di rivincita dopo ciò che è successo lo scorso anno”. E così, domenica 3 giugno, per un giorno la più piccola delle quattro repubbliche tornerà ad essere la regina dei mari, riportando in vita duchi e principesse, fanti e guerrieri, dame e cortigiane. Amalfi, col flusso magico della storia di cui sono intrise le mura dei suoi palazzi e degli edifici storici, ospita una manifestazione che col passare anni è diventata sempre più un insieme di suggestioni che culminano con l'arrivo nella rada dei galeoni. Dell’evento ne parlerà anche la trasmissione tv della Rai “Sereno Variabile” le cui telecamere nei giorni scorsi hanno ripreso gli allenamenti del galeone azzurro, mentre Osvaldo Bevilacqua ha intervistato alcuni dei protagonisti del successo negato a Venezia lo scorso anno. La puntata sulla Costiera Amalfitana sarà trasmessa sabato 26 maggio su Rai Due a partire dalle 17. La regata sarà anche una rassegna di attrazioni e meraviglie in attesa della giornata clou. Si parte il 26 maggio con un concerto nell'antico Arsenale della Repubblica e si proseguirà con una mostra dal titolo "Eolo nelle Rose dei Venti". Poi, il Villaggio del Mare attivo dal 29 maggio al 3 giugno sulla spiaggia grande con la partecipazione di Davide Tizzano, campione olimpico e perno del galeone amalfitano negli anni Novanta. Completano il programma di manifestazioni pre regata, tre convegni ("La Cultura salverà l'Italia” in programma il 31 maggio e "Gestione integrata delle infrastrutture portuali" venerdì 1 giugno) uno dei quali è organizzato dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana. "Città e culture dell’acqua al tempo delle Repubbliche Marinare" è il titolo della due giorni in programma sabato 2 e domenica 3 giugno. Il convegno verterà su un approfondimento delle strutture e delle infrastrutture urbanistico-portuali, della navigazione e commercio con confronti sincronici tra il Mediterraneo e il Mare Interno di Seto in Giappone.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.