Il Convegno organizzato da Coldiretti Napoli apre il Fiorinfesta Expo 2012
Sant’Antonio Abate, uno dei paesi della fascia vesuviana in cui la floricoltura è viva e vitale, ospita da venerdì 25 a domenica 27 Fiorinfesta Expo 2012, la manifestazione dedicata ai fiori della Campania. Venerdì pomeriggio, in apertura, il Convegno organizzato da Coldiretti Napoli e moderato da Prisco Sorbo, direttore Coldiretti Campania, che affianca e promuove questa importante realtà economica della nostra regione. Dopo i saluti dell’Amministrazione Comunale Abatese, formulati dall’Assessore Angelo De Stefano, ha aperto i lavori la relazione tecnica di Lorenzo Bazzana, responsabile economico Coldiretti, che ha condotto un’accurata analisi sul consumo dei fiori durante la crisi economica, suffragata da dati statistici e valutazioni economiche, sottolineando come il comparto, in sofferenza sia a livello nazionale che regionale, abbia però le potenzialità per un’esplosione positiva anche sul mercato internazionale. Mena Caccioppoli, Presidente Coldiretti Napoli, ha sottolineato come “la difficile congiuntura economica penalizza anche l’agricoltura, ma ci sono ottime premesse per il recupero dell’abbandono degli spazi agricoli, anche grazie alla capacità dei giovani imprenditori agricoli di leggere il futuro. Gli imprenditori della floricoltura, in tal senso, fanno parte di quella categoria di imprenditori che hanno saputo innovare il territorio valorizzandolo, intuendo che attraverso i fiori si può ridisegnare e ridare un’identità forte a questi luoghi”. Proprio la necessità e la volontà di identificarsi con il territorio, che nella costiera vesuviana vede basarsi l’economia agricola per lo più su imprese familiari, ha richiamato il Presidente del Consorzio Fiori d’Italia, Francesco Esposito, che ricordando il primo compleanno di quest’importante realtà locale che associa nella forma consortile ben sette cooperative dell’area vesuviana, ha ripercorso con orgoglio il cammino finora compiuto. “Ci proponiamo l’ambizioso obiettivo di valorizzare adeguatamente i fiori campani – ha proseguito Esposito – contrastando l’equivoco che vede tornare sul mercato italiano i nostri fiori come prodotti olandesi. Occorre implementare la logistica e riempire un vuoto di pubblicità collettiva, come ha ben compreso Coldiretti, che ha realizzato la prima Guida alla Floricoltura della provincia di Napoli”. La Guida, realizzata da Coldiretti Napoli con il contributo dell’Ente Camerale partenopeo è stata protagonista degli interventi di tutti i relatori, che hanno a turno evidenziato come la pubblicazione, agile nei testi e di grande impatto emozionale nelle immagini, costituisca uno strumento per far conoscere la realtà del florovivaismo campano anche al pubblico dei consumatori. Anche Giancarlo Barbieri, Professore della Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, esaminando la floricoltura campana fra evoluzione e tendenze ha infatti messo in risalto come, nonostante le difficoltà economiche che affliggono il settore da diversi anni, nondimeno i dati ci dicono che la produzione della Campania è in grado di soddisfare le richieste dei consumatori. “ Il settore può reagire – ha affermato Barbieri – sia affrontando le criticità con un adeguato know how, sia implementando la comunicazione mirata ad incentivare il consumo di fiori, e di fiori italiani”. Dopo i saluti di Rosario Lopa, Consigliere per l’Agricoltura di Luigi Cesaro, Presidente della Provincia di Napoli, hanno chiuso i lavori Gennarino Masiello, Presidente Coldiretti Campania, che ha ricordato come lo scopo di Consorzi come “Fiori d’Italia”, che già nel nome dichiara un’identità territoriale, nascono non solo per fronteggiare le difficoltà, ma per mettere in comune un’idea, un progetto. “Due i valori da perseguire – ha detto Masiello – la filiera corta e la distintività, da dichiararsi anche attraverso un marchio che metta in campo una trasparenza per il consumatore”. Paolo Russo, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, ha evidenziato come i fiori, eccellenza del territorio campano per qualità e varietà di produzione, “sono parte di uno stile di vita mediterraneo, che la rete fra le microimprese può promuovere efficacemente”, “ “Ci crediamo, – ha concluso Russo –, e abbiamo davanti a noi una serie di opportunità, una delle quali, l’identità, è efficacemente dimostrata da questa Guida alla Floricoltura utile per attirare attenzione su questo territorio e sulla produzione dei fiori”.
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