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venerdì 27 luglio 2012

Alienazione Fabbricato Via M.B.Gargiulo: il TAR dà ragione al Comune di Sant'Agnello

Sant’Agnello - Il TAR della Campania ha respinto il ricorso presentato avverso il piano di alienazioni di immobili comunali approvato dal Comune di Sant'Agnello riconoscendo la piena legittimità del provvedimento e degli atti istruiti e approvati dall'Amministrazione del Sindaco Gian Michele Orlando. La querelle riguardava il fabbricato sito in via Monsignor Bonaventura Gargiulo n.25/A realizzato dal Comune di Sant'Agnello per far fronte all'emergenza abitativa all'indomani del terremoto del 1980 in virtù della legge 219/1981 e approvato con delibera del C.C. n°29 del 9 gennaio 1982 con il finanziamento della Cassa Depositi e Prestiti del 9 novembre 1981. L'assegnazione dei 28 alloggi del fabbricato, fatta sulla base della legge 219/81 alle famiglie terremotate, doveva durare per il tempo occorrente al ripristino dell'appartamento danneggiato dal sisma o ricostruito e l'attribuzione del punteggio per l'assegnazione delle unità è avvenuta anche in ragione della sistemazione abitativa da parte delle singole famiglie per cui il fabbricato di Via Bonaventura non risponde alle esigenze dell'edilizia economica e popolare anche per quanto concerne la determinazione del prezzo dell'alienazione. Quindi il TAR ha respinto le richieste di assimilazione del fabbricato alla disciplina che regola l'edilizia economica e popolare affermando il pieno rispetto da parte del Comune di Sant'Agnello della normativa che riguarda la vendita di beni rientranti nel patrimoni immobiliare dello Stato. Su questa base il TAR ha respinto il ricorso che aveva bloccato l'iter amministrativo per cui il Comune di Sant'Agnello può ritenersi pienamente soddisfatto sulla regolarità dell'iter procedurale seguito, sgomberando il campo anche dalle speculazioni politiche che erano state sollevate con l'intento di condizionare l'operato dell'Amministrazione. Gian Michele Orlando, sindaco di Sant'Agnello, ha accolto con soddisfazione la sentenza specificando che "...il nostro operato è sempre e soltanto improntato alla logica della tutela dell'interesse pubblico e anche in questo caso abbiamo avuto ragione nel sostenere fino in fondo le ragioni delle scelte operate che non andavano assolutamente nella direzione di voler danneggiare le persone, piuttosto di applicare in modo corretto e coerente la legge. Così è stato e spero che anche questa sentenza serva a confermare la correttezza del nostro operato di amministratori che troppo spesso viene messo in discussione solo con finalità strumentali e di polemica, elementi che non ci interessano, ma che concorrono a ritardare e a mortificare il lavoro dell'Amministrazione".

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