Pagine
▼
giovedì 26 luglio 2012
Spending review, Cesaro: “Le parole del Ministro Profumo fanno rabbrividire”
Provincia di Napoli - “I concetti espressi oggi dal ministro Profumo mi fanno correre un brivido lungo la schiena. Nei fatti hanno ancor più rafforzato la mia convinzione di votare contro la ‘spending review’”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro commentando le dichiarazioni rilasciate oggi ad Ischia dal ministro dell’Istruzione Francesco profumo “Sentire affermare – ha continuato Cesaro – che le province stanno cercando di mantenere lo status quo, dopo che abbiamo condiviso il processo avviato dal Governo con cui sono state ridotte ed accorpate, mi sembra veramente un’affermazione fuori dalla realtà. Il ministro Profumo continua a negare l’evidenza, ovvero che i tagli del Governo rischiano fortemente di non garantire la sicurezza degli edifici scolastici sin dal mese di settembre. La realtà delle cose parla di un preciso disegno teso a tagliare risorse consistenti agli enti locali, alle province in particolare, senza che gli stessi possano contare su opportuni introiti per gestire i servizi”. “Il carico fiscale cui è soggetto il cittadino – ha proseguito il presidente della Provincia di Napoli - prevede percentuali notevoli dirette allo Stato centrale e decisamente minime a chi esercita la gestione periferica. Inoltre lo Stato non trasferisce più fondi ma pretende che la macchina amministrativa locale funzioni lo stesso. Una riforma federale quanto mai singolare, che neanche il momento di crisi che stiamo attraversando può giustificare”. “Speriamo – ha concluso Cesaro - che gli emendamenti ai provvedimenti del Governo, quando cominceremo a parlare di “città metropolitana” riescano a raddrizzare qualcosa che fino ad oggi risulta veramente privo di contenuti qualificanti. Insomma, così com’è ora la spending review è invotabile”.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.