Il senatore Lauro al sindaco Cinque: “E’ la battaglia più importante”
Vico Equense - “Grazie, caro sindaco, carissimo Gennaro, come sempre sei leale e concreto, vicino alla tua comunità, quotidianamente. Non ti risparmi mai! Questa lotta ad ogni possibile infiltrazione criminale è la tua battaglia più importante. E’ una battaglia che combatteremo insieme, per Vico Equense e per tutta la penisola sorrentina”. E’ il messaggio che il senatore sorrentino in forza al Pdl, Raffaele Lauro, ha inviato ieri al primo cittadino di Vico Equense, Gennaro Cinque. Che anche attraverso il suo personale profilo Facebook, intervenendo sull’infuocato dibattito sulla legalità in costiera scoppiato a seguito della sparatoria avvenuta nella notte di Ferragosto alla Marina, ha chiarito che – a suo parere - a Vico Equense non c’è camorra. Il senatore Lauro, da tempo in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, ha lanciato più volte l’allarme senza mai risparmiarsi. Eppure, a Vico Equense, al di là delle rassicurazioni del sindaco Cinque, la tensione resta alta. Anche e soprattutto sotto il profilo politico. Ieri, infatti, il gruppo di opposizione “In movimento per Vico” ha diffuso un comunicato stampa in cui, così come richiesto dal collega di minoranza Dilengite, viene chiesta la convocazione di un consiglio comunale straordinario. “I sottoscritti Aldo Starace e Claudia Scaramellino, in qualità di capigruppo consiliari dei gruppi In Movimento per Vico–Frazioni unite, in relazione ai recenti episodi di cronaca che hanno creato sconcerto e preoccupazione nell’opinione pubblica chiedono l’immediata convocazione della riunione dei capigruppo consiliari per valutare le iniziative da prendere, ivi inclusa la convocazione di una seduta straordinaria del consiglio comunale sui problemi della sicurezza, della legalità e della lotta alle infiltrazioni della malavita”. (Fonte: ja da Metropolis)
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.