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giovedì 9 agosto 2012

Legge elettorale, la retorica sulle preferenze

"La retorica sulle preferenze, nella riforma della legge elettorale, come unica strada per restituire agli elettori la scelta sugli eletti, riavvicinando, in tal modo, i cittadini alla politica, non tiene conto della lezione della storia. Il sistema delle preferenze, nella prima repubblica, si traduceva, di fatto, in un grossolano inganno degli elettori, in quanto, attraverso l'articolazione delle correnti organizzate (DC), da un lato, e, dall'altro, mediante il rigido controllo territoriale delle sezioni (PCI), veniva assicurata ai selezionati dalle nomenclature centrali dei partiti o delle correnti, al 90%, la matematica elezione in parlamento e il posto nella classifica degli eletti, al prezzo di costosissime campagne elettorali dei candidati, del clientelismo elettorale e, talvolta, dello scambio con i poteri criminali. Ne scaturirono una crescente corruzione della politica, la degenerazione clientelare dei partiti e la fine della prima repubblica. Qualche nostalgico ritiene che la nostra stremata democrazia possa permettersi ancora questi lussi?" Lo ha dichiarato il sen. Raffaele Lauro del PdL.

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