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domenica 5 agosto 2012

Sorrento, i cani e la vergogna

di Antonio Fienga

Sorrento - Se c’è una cosa della quale la città di Sorrento si vergogna profondamente, sono i cani. Un fenomeno di routine quello dei continui abbandoni, così come quello della presenza sul territorio dei cani di quartiere che, a differenza dei randagi tradizionali, godono delle cure d’igiene, mediche ed alimentari da parte di privati. Ma che si tratti di quattro zampe ormai già stabili ed adattati, di bestiole smarritesi nell’inseguire l’amore o di sventurati che hanno perso casa e famiglia in concomitanza con le vacanze dei proprietari, non fa nessuna differenza. Sono solo cani. E la parola “cani” suona pesante se pronunciata da chi ignora che si tratta di creature tutelate da leggi specifiche e che hanno, come ogni essere vivente, una loro sensibilità ed intelligenza. Gli animalisti non chiedono che tutti amino gli animali, ma esigano che si rispettino; i non animalisti invece pretendono che, specie d’estate, le affollatissime strade sorrentine siano totalmente sgombre dalla presenza scomoda dei suoi abitanti a quattro zampe. Spesso ricorrendo a minacce o inventando presunte aggressioni subite che però, come da copione, non possono mai essere dimostrate. E si ritorna a puntare il dito contro le associazioni, contro chi si preoccupa di offrire una scodella di acqua fresca e qualche croccantino al cane di quartiere.


Appena qualche giorno fa è capitato che una commerciante di Sorrento sia stata pesantemente affrontata da due agenti di polizia che insistentemente le chiedevano di provvedere a “rimuovere” il cane, arrivando addirittura a minacciare di denunciarla. Ma denunciarla per cosa? Quale sarebbe il reato da lei commesso? Quello di aver offerto , negli ultimi mesi, ad un randagio della zona, acqua cibo ed un riparo per la notte? Ma questo non è il solo caso in cui le forze dell’ordine si sono mostrate impreparate ad affrontare correttamente e nel rispetto di tutti questioni del genere, probabilmente a causa della scarsa formazione ed informazione: anche trai cittadini vi è una grande confusione su ciò che riguarda il rapporto che intercorre tra istituzioni, associazioni animaliste ed animalisti che volontariamente cercano di prendersi, per quello che possono, cura di un randagio o magari di una colonia felina. A fare il punto della situazione è la dott.ssa Gloria Zinzaro Campese, che in qualità di presidente della sezione Penisola Sorrentina della Lega Nazionale per la Difesa del Cane , ha inviato la seguente lettera al sindaco Cuomo: « In questi giorni i soci della Lega del Cane e gli animalisti della penisola sono andati in fibrillazione, in quanto il servizio veterinario di Piano ci ha avvertito che, con l’intervento di un accalappiacani, sarebbero stati presi i cani randagi di Sorrento. Vorrei conoscere quali sono questi cani randagi, dal momento che i cani che girano liberi per Sorrento sono seguiti da soci della Lega, curati, nutriti e quasi tutti hanno un proprietario o almeno un punto di riferimento “umano”. La denuncia per cani pericolosi e morsicatori è stata fatta la scorsa settimana dai (non si sa quali) vigili urbani, al servizio veterinario di Piano. Solo in quest’ultimo periodo la nostra associazione ha provveduto a prendere e far adottare 10 cani sul territorio del Comune di Sorrento, ai quali ne vanno aggiunti 5 che sono stati adottati da persone amiche e miei parenti. Per un lavoro così capillare e soprattutto che impegna la Lega OGNI GIORNO senza chiedere aiuti economici, è almeno opportuno il rispetto e soprattutto che si evitino allarmismi da persone che evidentemente non si rendono conto che sul territorio esiste un’associazione che, senza avere una struttura di accoglienza e non chiedendo aiuti economici, solleva le istituzioni da obblighi ben precisi. Da qualche giorno un’altra voce si è aggiunta: un albergatore avrebbe pagato un furgoncino (bianco) per prendere tutti i randagi e ucciderli. Non credo che questo possa essere veritiero, però bisogna fare molta attenzione perché spesso, cani presi senza il rispetto delle regole, finiscono per addestrare i cani da combattimento oppure agli stabulari universitari per la vivisezione. Non aggiungo altro, fiduciosa del Suo appoggio, chiedendo soprattutto che i vigili, prima di qualsiasi denuncia si mettano in contatto con la Lega ».

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