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venerdì 17 agosto 2012

Terrore tra la folla, era in corso un falò

Vico Equense - Un falò sulla sabbia, un gruppo di amici intorno al fuoco, una brace per le salsicce, una chitarra, canzoni, musica e lo sguardo rivolto al cielo per guardare le ultime stelle cadenti. Poi il terrore. E’ da poco scoccata l’una e trenta, dal pontile della tranquilla Marina di Vico si ode una serie di colpi di arma da fuoco con lo sbigottimento iniziale che cede il passo alla realtà, un regolamento di conti con un commando arrivato via mare e che punta un uomo, Nino Spagnuolo, 35enne di Castellammare di Stabia esponente di spicco del clan camorristico dei d’Alessandro, che da poco aveva attraccato al molo con la sua imbarcazione da diporto in compagnia di una 20enne sudamericana. Sembra la scena di un film, da un gommone con a bordo alcuni uomini ne scende uno con il volto coperto, si avvicina al camorrista, lo affronta e spara. La mano dell’aggressore trema, Nino Spagnuolo intuisce, si muove e sfugge ad almeno due proiettili, un terzo lo colpisce alla gamba destra. Poi un fuggi fuggi generale. Dalla spiaggia hanno assistito in molti all’accaduto con i ragazzi del falò che scappano e cercano rifugio tra le barche, qualcuno più avventuroso tenta di sbirciare per una curiosità che potrebbe costargli caro, sulla sabbia anche coppie di innamorati e genitori con figli a passeggio per sfuggire alla canicola notturna nonostante l’ora tarda. Sono tutti testimoni, tanti, l’agguato teso per uccidere fallisce anche per la presenza di troppe persone, chi ha sparato non trova il tempo di finire il suo compito e preferisce salire sul gommone che schizza subito via in direzione di Castellammare di Stabia. Lo scenario si calma, la sparatoria è finita ma nessuno osa avvicinarsi al molo mentre qualcuno prova ad immortalare la scena del crimine con un telefono cellulare. Ai carabinieri sopraggiunti in seguito all’allarme lanciato da qualcuno che si trovava sulla spiaggia non sfuggono i particolari, i ragazzi del falò, le coppie di innamorati, vengono portati in caserma, tutti dovranno raccontare cosa hanno visto, persone, particolari, ogni cosa che possa rivelarsi utile per dare una spiegazione ad una tranquilla notte di ferragosto trasformatasi d’improvviso in un clima di guerra dove per fortuna nessun innocente è rimasto coinvolto. Per tutti una serata in riva al mare è adesso una storia da raccontare tra coraggio ed omertà, facendo attenzione ai particolari, con i carabinieri che già hanno fatto scattare le prime perquisizioni tra Scanzano ed il centro stabiese. (Fonte: vm da il Roma)

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