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domenica 5 agosto 2012
Una gara di idee per colmare il vuoto lasciato dalla politica: In edicola il nuovo numero de Il Cerchio
L’insediamento del governo Monti è stato reso necessario dal fallimento della classe politica nata nel biennio ’92-’93. Ma ciò non esclude che la Destra ed i suoi valori di riferimento possano, ancora una volta, dare voce al popolo italiano e risollevarne le sorti. A questo progetto, tanto ambizioso quanto necessario, Il Cerchio, la rivista di cultura e politica diretta da Giulio Rolando, contribuisce con un numero (82-83/2012) ricco di spunti di riflessione. Perché, come recita il riquadro sulla copertina, «le idee ci sono, ma sono gli attori che non convincono». Ecco spiegata la gara di idee che si apre con un prezioso intervento di Pierfranco Bruni: «C’era una Destra che nel corso degli anni si è messa costantemente in gioco. Una Destra che ha guardato con attenzione alle società in cambiamento, ai rapporti tra identità sommerse, eredità e significato etico delle appartenenze. Una Destra che ha cercato di giocare la sua partita sui fatti della dialettica culturale, ponendo come elemento di rapporto con la politica la funzione delle idee – scrive Bruni – Ma diventa inverosimile poter oggi discutere o pensare ad una Destra “aziendalista” che si pone nel mercato di una democrazia soggettivista, individualista e imperatrice». La necessità di ripartire dalla cultura viene sottolineata anche da Giovanni Sessa, che riprende le recenti riflessioni di Marcello Veneziani sull’Italia post-berlusconiana. E questo, come evidenzia Massimo Scalfati, a dispetto dell’ineluttabilità di un governo tecnico chiamato a rimediare al disastro economico-sociale consumatosi in Italia dal dopoguerra ad oggi. Ad arricchire questo brain trust di ulteriori contenuti ci pensano Ciriaco Viggiano, che ha raccolto il parere di Adriana Poli Bortone sulla cogestione delle imprese, e Luigi Iannone, autore di una lucida analisi del futuro della nostra democrazia, devastata da una visione utilitaristica della vita che sacrifica comunità e bisogni collettivi sull’altare del mercato, della tecnica e del profitto personale. Proposte rese ancora più autorevoli da un panel di pensatori «liberi perché ‘astanti’, elitari e passatisti – scrive Giulio Rolando nel suo editoriale – non certo appartenenti a correnti di interessi deplorevoli, tese ad ottenere vantaggi con avidità inesausta». Quanto alla città di Napoli, Il Cerchio ha raccolto in esclusiva il parere di Luigi Compagna, figlio dell’insigne meridionalista Francesco. Intervistato da Rosaria Morra, il senatore analizza i problemi che attanagliano Napoli e traccia la strada del rilancio ispirandosi a quella “intelligenza realistica” che, come rilevato da Pietro Soldi sulle pagine del quotidiano Il Mattino, ha caratterizzato il pensiero e le opere del padre. Altri spunti di riflessione sono offerti dalle cronache culturali che, a partire da questa estate, potranno essere consultate tramite Ipad insieme al resto della rivista: il rilancio della cultura passa anche da qui.
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