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giovedì 20 settembre 2012

“Ma quale cemento in penisola”

Disegno di legge sulla pianificazione paesaggistica: l’ingegner Elefante difende la Regione 

Fonte: Metropolis 

Sorrento - “Sento la necessità e anche un po’ di smania nell’intervenire in questa sterile, impropria e incompetente azione condotta contro la proposta di legge regionale. La polemica innescata per presunti stravolgimenti ed ennesimi attacchi al paesaggio della penisola sorrentina è del tutto fuori luogo e, per noi addetti ai lavori, appare come l’ennesima stupidaggine”. E’ l’analisi, nuda e cruda, dell’ingegnere Antonio Elefante che in una lettera aperta, da tecnico che conosce bene il comprensorio sorrentino, passa al setaccio ogni dettaglio del piano paesistico in discussione in consiglio regionale. Si temono “attacchi” al territorio, ma Elefante va al nocciolo della questione esprimendo un parere forte, risoluto. “Chi ha avuto la pazienza di leggere la legge si renderà conto che la stragrande maggioranza degli articoli è dedicata a costituire indirizzi per la gestione e la valorizzazione del paesaggio e le linee fondamentali per la formazione del piano paesistico regionale. Attacchi al paesaggio della penisola sorrentina non sembrano esserci per niente. La norma che regge il Put dell’area sorrentina amalfitana come è noto è la legge regionale 35/87 e che comprende un vastissimo territorio suddiviso in sub aeree. Con questa legge il territorio e la sub area della penisola non centrano proprio niente! A ben vedere le uniche giuste, anche se tardive modifiche, vengono apportate per le zone territoriali 7 del citato Put”.

 
”Le zone territoriali 7 del Put ricomprendono una vasta zona che si diparte da Castellammare di Stabia ed in particolare il centro urbano di recente edificazione, buona parte della sua zona industriale e l’area periferica per poi comprendere Santa Maria la Carità (interamente), parte del Comune di Gragnano, parte del Comune di Sant’Antonio Abate, Nocera Superiore e Nocera Inferiore, Pagani e parte di Cava dei Tirreni. Per cui l’intervento normativo sulla zona territoriale 7 del Put non si vede che cosa centri con la penisola sorrentina e anche amalfitana”. Elefante è un fiume in piena: “La norma che si propone di modificare, e cioè quella delle zone territoriali 7, prende atto che in tali zone il vincolo paesistico e il regime rigido introdotto dal Put oltre 40 anni fa - quando vi erano ancora i campi arati mentre oggi vi è un distesa senza soluzione di continuità di costruzioni, baracche capannoni, aziende non calza più con il tempo e il territorio; in particolare, in alcuni comuni come Santa Maria la Carità e Nocera, addirittura, non esiste nemmeno il vincolo paesistico. Tale modifica, per altro già anticipata nel 1994 con l’entrata in vigore della legge regionale 38/94 che aveva già stralciato le zone 7 dall’obbligo dell’adeguamento del Prg, non fa altro che porre chiarezza rispetto al regime urbanistico da applicare in tali zone dal momento che sin dal 1994 il legislatore regionale le aveva declassate ma non indicando chiaramente quale doveva essere il comportamento dei Comuni in tali zone. Per cui sin dal 1994 le zone 7 sono state definitivamente declassate come regime vincolistico e quindi non vi è assolutamente nulla di nuovo rispetto a tale data, eccezion fatta che oggi ritroviamo, dopo circa 20 anni, il definitivo chiarimento di come si debba operare nei confronti della normativa del Put”. C’è una riflessione amara: “Il vero pericolo per questo territorio non è certo la legge o l’applicazione della modernità anche in materia di paesaggio (convenzione europea del paesaggio) e che faccia uscire questo territorio da quella concezione presepale che purtroppo serpeggia in tantissimi profeti; il vero pericolo è che in questo paese avanzi solo la stupidità e la ignoranza nel mentre la tutela del paesaggio non si ha minimamente idea di dove alberghi”.

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