Pagine

giovedì 20 settembre 2012

Scontro sul piano paesaggistico

Penisola sorrentina
Fonte: Conchita Sannino da La Repubblica Napoli 

Il titolo della nuova legge, almeno quello, va cambiato subito. Lo dispone il ministero dei Beni culturali, che bacchetta la scelta del governo regionale di intitolare le nuove norme alla «tutela» del paesaggio, materia che spetta invece al legislatore nazionale, anziché alla «valorizzazione». Per il resto, in aula regionale, barricate stese tra destra e sinistra secondo le previsioni, accuse di arroccamenti e una discussione accesa. FORSE più utile a incrociare i temi della prossima campagna elettorale che le esigenze di salvaguardia di paesaggio e territorio. Sotto accusa, anzi sotto una pioggia di quasi mille emendamenti, si arena così in consiglio il Piano paesaggistico firmato dall' assessore Marcello Taglialatela, varato dalla giunta Caldoro: è il testo che ha già fatto preoccupare il ministro Corrado Passera («Una follia», aveva commentato quanto descritto dall' ex assessore socialista Marco Di Lello, che si vedeva vanificare i paletti imposti dalla sua legge). A Passera, Taglialatela ha scritto una lettera per chiarire «i termini reali» della normativa. E il dibattito vive anche fuori del consiglio. Il Piano infatti, che rischia di attenuare vincoli e aprire varchi a un' ondata di «ristrutturazioni» e «riqualificazioni» soprattutto tra costiera amalfitana e zona rossa del Vesuvio, finisce ora anche sotto accusa di una pattuglia di docenti universitari. I professori Aldo Aveta, Vito Cappiello, Teresa Colletta, Alessandro Dal Piaz, Francesco Domenico Moccia ed Elvira Petroncelli, scendono in campo con cento righe di «rilievi», esprimono «forti preoccupazioni», si soffermano in particolare «sull' articolo 15» del Piano, a loro parere «estremamente preoccupante per il lunghissimo elenco di proposte soppressioni di disposizioni legislative vigenti in Campania».

Auspicano, insomma, «che il disegno di legge non venga approvato o quanto meno che esso venga radicalmente modificato». Tanto che l' assessore Taglialatela assicura a Repubblica: «Sono aperto ad eventuali discussioni con i docenti sull' articolo 15, ci potranno essere miglioramenti. Quello che abbiamo fatto è stato eliminare quella parte della legge di Di Lello in cui erano vietati anche gli interventi di riqualificazione, o di consolidamento». Poi aggiunge: «Alla conferenza dei capigruppo irritualmente potranno venire anche i docenti, in ogni caso del Piano abbiamo parlato a lungo con il preside di Architettura, Claudio Claudi: hanno più titoli, loro?». L' assessore si affida infine a un' immagine semplice: «Insomma, se arriva un terremoto in zona rossa e crolla una casa perché non gli era consentito di metterla a norma, chi lo passa questo guaio?». Ieri, nell' aula generale, la discussione si ferma invece molto prima. Il Pd, con Idv, è compatto contro la legge. Il consigliere Antonio Amato accusa: «Così si apre la strada alla cultura del condono» e riprende le osservazioni del direttore generale dei Beni culturali Gregorio Angelini che aveva espresso forti perplessità, ma Taglialatela aggiorna l' aula: «Ho scritto alla direzione del Mibac, il testo preso in considerazione non era quello giusto, in ogni caso non ci sono osservazioni né sulla zona rossa, né sull' area 7 (la penisola Sorrentina)». Il capogruppo Pd Giuseppe Russo ricorda che «sulla cementificazione selvaggia noi non negoziamo. Ma la destra vuole trasformare una questione delicata, il paesaggio e la valorizzazione del territorio, in un consunto strumento di campagna elettorale per puntare al condono. E vogliono metterci i sindaci contro, spingendoli al baratto e al ribasso. Ma basterebbe chiedere ad un altro dei loro assessori, il professore Cosenza, della vulnerabilità del nostro territorio». Russo annuncia poi «una pregiudiziale di incostituzionalità del provvedimento». Posizione a cui Taglialatela risponde con un' alzata di spalle: «Un conto è la discussione franca sul merito, un altro l' arroccamento e l' ostruzionismo. Tra l' altro con un atto di coraggio - ironizza - il Pd ha chiesto il numero legale alle 17.40 mentre alle 18 si chiudeva. Sono aperto a ripensamenti, ma non intendo farmi trascinare nella surrettizia confusione tra questa legge e i vecchi condoni che restano sul piano nazionale». Critici però anche Gennaro Mucciolo (Psi), per il quale la legge interviene su materie di competenza nazionale, Del Basso De Caro (Pd) e Oliviero (Psi) che parlano di «una sanatoria di fatto». Sull' altra barricata Gennaro Salvatore, del Gruppo Caldoro, per il quale «va dato atto al governo Caldoro e all' impegno all' assessore Taglialatela che ha svolto un ottimo lavoro, attento alle diverse istanze in campo e proficuamente ripreso in commissione Urbanistica». Ma la posizione di Fulvio Martusciello del Pdl è meno enfatica: «Non ci saranno forzature né accelerazioni improvvise; su una materia così importante come è la tutela del paesaggio il Consiglio ascolterà tutte le voci».

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.