La foto è tratta dal quotidiano Metropolis |
Sorrento - «Non devono essere i popoli ad avere paura dei loro governi, ma i governi ad avere paura dei loro popoli», «Tagliate i vostri stipendi, ricucite il nostro futuro», «Non rubateci il futuro», «Profumo di rivoluzione ». Sono questi gli slogan che ieri gli studenti della penisola sorrentina hanno «urlato» durante la manifestazione relativa allo sciopero nazionale dei dipendenti della scuola Italiana. «Anche la penisola sorrentina ha una voce»; è questo il coro che ha accompagnato l’intero corteo, partito alle 9.30 da piazza Angelina Lauro per poi «rientrare» a mezzogiorno. Hanno partecipato alla manifestazione gli studenti del liceo scientifico Gaetano Salvemini, del liceo classico Publio Virgilio Marone, dell’istituto tecnico nautico Nino Bixio e quelli dell’istituto polispecialistico statale San Paolo. Fallimento EavBus, situazione critica Circumvesuviana, tagli alla scuola, l’operato governo Monti; queste le principali cause che hanno spinto gli studenti a scendere in piazza. Unita e decisa la compagine dell’istituto nautico Nino Bixio che, al ritornello «noi ci siamo e a scuola non ci andiamo», ha rappresentato forse la frangia più attiva all’interno della manifestazione; più pacate le partecipazioni del liceo scientifico Salvemini e del liceo classico Marone.
Da sottolineare la massima «coesione» tra i gruppi di studenti dei diversi istituti. Dopo un’ora il corteo ha deciso di fermarsi; il fiume di studenti, composto da 1.300 manifestanti, ha mandato letteralmente in tilt via degli Aranci: alcuni si sono addirittura seduti sul manto stradale. Impatto notevole, accompagnato dal grido unanime: «Rivogliamo il nostro futuro». Dopo qualche minuto il corteo è ripartito, concludendo così la sua marcia pacifica fino al ritorno in piazza Lauro. Significative le parole di Francesco Guida, uno dei numerosi studenti del liceo classico Publio Virgilio Marone presenti alla manifestazione: «Oggi - spiega - chi non è facoltoso non può permettersi un percorso scolastico di tutto rispetto; la scuola pubblica ha bisogno di sostegno costante e non può soccombere sotto il peso dei continui tagli imposti dal governo». Poco prima di mezzogiorno la manifestazione s’è conclusa; resta però nell’aria il grido liberatorio della compagine studentesca, scesa in piazza per difendere i propri diritti inneggiando ad un futuro migliore. Insomma, una giornata di protesta degli studenti della penisola sorrentina, determinati più che mai ad alzare la voce per ottenere il pieno rispetto dei propri diritti. Una mattinata, quella vissuta a Sorrento, che va ad aggiungersi alle tante rimostranze degli altri studenti italiani.
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