Luigi D'Alise da Il Mattino
Sorrento - Giuseppe Schisano, cofondatore con Francesco Galano del Birrificio Sorrento, è stato nominato presidente della neonata A.Bi Campania, Associazione Birra della Campania, primo sodalizio a riunire i microbirrifici della regione. L'annuncio nel corso dell'edizione del Salone del Gusto che si è chiuso lunedì al Lingotto Fiere di Torino. Sette, per ora, le aziende aderenti: Aeffe, Birra Maneba, Birrificio dell’Aspide, Birrificio Irpino, Birrificio Sorrento, Karma, Maltovivo e una malteria, l’Agroalimentare Sud, che ha sede a Potenza ma che lavora malto prodotto in Campania. «Erano almeno due anni e mezzo che i microbirrifici campani stavano cercando di riunirsi in un’associazione per favorire la costruzione di una filiera della birra tutta campana – spiega Schisano – L’apporto di AssoBirra ha dato un impulso decisivo per la concretizzazione di questo progetto, come anche il sostegno dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e di altre realtà presenti sul territorio, come Coldiretti Campania e Slow Food Campania. Abbiamo un obiettivo ambizioso: rafforzare la cultura della birra nella nostra regione realizzando birre intimamente legate al territorio. Per questo, il prossimo progetto dell’associazione sarà la realizzazione di una birra «made in Campania», prodotta in collaborazione con tutti i soci e realizzata solo con materie prime di origine regionale».
Per creare un dialogo diretto tra birrificio e agricoltore che porti alla realizzazione di birre a forte valenza territoriale, all’associazione possono aderire, oltre ai birrifici campani e alle malterie italiane, anche gli imprenditori agricoli e le cooperative della regione che producano orzo da birra, frumento e altri cereali utilizzabili per la produzione di questa bevanda dalla storia millenaria che in Italia sta negli ultimi anni, riscuotendo sempre più consensi. Per Filippo Terzaghi, direttore di AssoBirra, la nascita di A.BI Campania potrà essere un volano per lo sviluppo agroalimentare della Campania, protagonista al grande evento torinese di Slow Food anche con due realtà della penisola sorrentina: il Comune di Vico Equense e l'Ente Parco Marino di Punta Campanella. Luogo di ristorazione d'eccellenza, grazie alla presenza di ben quattro chef stellati, Vico Equense si è presentata all'appuntamento con tipicità come «riavulilli», provolone del monaco, noci, castagne, olio, pomodori, mais. Apprezzato anche l'intervento del direttore della riserva marina, Antonino Miccio, che ha lanciato una campagna per il consumo del pesce cosiddetto «povero», pescato nelle acque della penisola e spesso rimasto invenduto.
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