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venerdì 21 dicembre 2012

“SS. Trinità e Paradiso”: l’Italia dei Valori appoggia la proposta di valorizzazione dell’Unitrè Penisola Sorrentina

Vico Equense - “Il complesso seicentesco della SS. Trinità e Paradiso costituisce un patrimonio culturale di valore inestimabile per i cittadini di Vico Equense e non è ulteriormente prorogabile la sua acquisizione al patrimonio comunale; riteniamo, in merito, davvero valida la proposta dell’Unitrè Penisola Sorrentina, avanzata dal presidente Vincenzo Esposito, volta alla valorizzazione dello stesso e finalizzata a renderne totalmente pubblica la fruizione per la popolazione. Il percorso non può prescindere, secondo quanto ci è stato dettagliatamente illustrato, dalla richiesta al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ed al dicastero dell’Economia e delle Finanze della messa in liquidazione dell’Ente di Diritto pubblico ‘SS. Trinità e Paradiso’ di Vico Equense ai sensi dell’art. 2, comma 642 della Legge 24 Dicembre 2007 n. 244 (Finanziaria 2008) e del successivo affidamento al patrimonio all'Amministrazione comunale affinchè vengano realizzati gli interventi sulla struttura necessari alla sua conservazione ed al ritorno ad una funzione compatibile con gli interessi della comunità equense, secondo la normativa vigente” E’ quanto si legge in una nota ufficiale dell’Italia dei Valori di Vico Equense, a firma congiunta del coordinatore in Penisola Sorrentina Giovanni Antonetti e della referente territoriale Marica Esposito. “Inoltre, nella proposta che ci è stata sottoposta, si chiede, in ragione della recente scadenza per fine mandato del consiglio di amministrazione in carica, di nominare urgentemente un commissario straordinario di provata esperienza o, in subordine, un nuovo consiglio di amministrazione costituito da personalità che siano espressione della società civile locale, dotate di elevata competenza in materia” continuano gli esponenti dipietristi

“Loro compito sarà di dare immediata priorità alla predisposizione di interventi strutturali e manutentivi che lo stato dell’immobile richiede urgentemente ed alla costituzione di una fondazione, in analogia a quanto previsto per la regione Toscana dall’articolo 1-sexies del Decreto Legge 5 dicembre 2005 n. 250 convertito con Legge 3 febbraio 2006, n. 27, allo scopo di effettuare gli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria e ordinaria che il complesso necessita, per vetustà e per le conseguenze del sisma del 23 novembre 1980: obiettivo finale è quello di destinare la proprietà all’uso pubblico mediante una fondazione che abbia i fini di promuovere, sostenere, programmare e coordinare iniziative di istruzione, formazione e cultura, senza oneri per la finanza pubblica. Ci auguriamo” concludono Antonetti ed Esposito “innanzitutto che questa proposta venga presa in considerazione anche dal consiglio comunale di Vico Equense e soprattutto che venga completamente ripensata l’attuale modalità di gestione dello storico complesso sulla quale abbiamo registrato, da parte della cittadinanza, molte, troppe perplessità”.

1 commento:

  1. Importante questo pronunciamento dell'IDV, soprattutto alla luce del fatto che l'iter per il passaggio dell'Istituto a patrimonio comunale sembra si sia arenato proprio per iniziativa di un parlamentare di quel partito, l'on. Barbato. Incomprensibile, sotto certi aspetti, la richiesta di intervento del Consiglio Comunale. Su questa cosa infatti l'assemblea cittadina si è a espressa in maniera unanime già tre volte, l'ultima della quali pochi giorni fa. Infine, da chiarire l'idea di una fondazione. Credo se ne possa fare comodamente a meno. Si dovrebbe a mio avviso semplicemente liquidare l'Ente con passaggio diretto al patrimonio comunale, senza altre "intermediazioni" e senza creare quelli che potrebbero rivelarsi nuovi carrozzoni.

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