“Aveva creduto nel nostro progetto da subito, al punto che non appena esso iniziò a concretizzarsi – in una sia pur piccolissima configurazione – venne ad inaugurarlo essendone già Socio Fondatore.
Era il maggio del '92, e quella Città della Scienza - in quel periodo ancora soltanto immaginata, sia pur con le sue linee strategiche già ben delineate - iniziava a prender forma, sotto il nome di "Spazio Idis". C'erano, quella mattina, le massime autorità, ma quando arrivò Lei, la Rita, fu un vero e proprio tripudio, così come lo fu l'intero tragitto cittadino, dall'uscita dell'autostrada fino a Bagnoli: a qualsiasi semaforo, a qualsiasi fermata, la gente la riconosceva. E c'era chi le chiedeva un autografo, chi le faceva domande tristemente interessate sui tempi necessari a che le sue scoperte divenissero sollievo e guarigione dalle sofferenze di giovani vite, chi semplicemente le sorrideva grato; e Lei, la Rita, a tutti sorrideva, a tutti rispondeva con partecipazione ed affetto.
Stette a Coroglio, quella mattina del '92, poche ore, giusto il tempo della inaugurazione e poi di corsa all'aeroporto per una lezione magistrale a Pisa, dove l'accompagnò con un velivolo privato un collega Professore ad Ingegneria Aeronautica, fiero ed orgoglioso di fare da autista ad un Nobel; e che Nobel!
Un anno dopo, era il 1993, stette con noi una decina di giorni, per aiutare la sua amatissima sorella gemella Paola ad allestire una mostra antologica dei suoi lavori: Paola era stata una artista a tutto tondo – sia pittrice che scultrice – e aveva vissuto e lavorato molto a Parigi; “era lei, la Paola, la diva della famiglia; mai avrei pensato di diventarlo io, alla mia età!”, chiosava divertita la Rita.
Da allora ad oggi non ha mai mancato di esserci vicina in tutte le occasioni: si è sempre interessata attivamente alle sorti di Città della Scienza, avendone condiviso le ragion d’essere fin da prima della sua nascita; non ha mai fatto mancare vicinanza e sostegno nei momenti più travagliati della nostra storia; ha sempre accettato gli inviti – pochi in verità, per non affaticarla ulteriormente – che Le abbiamo rivolto.
L’ultima volta è stata a Città della Scienza nel 2009, in occasione del Premio Elsa Morante, ed anche quella volta ha avuto parole di elogio incondizionato per l’opera di diffusione della cultura scientifica che la Fondazione Idis svolge. La sala era stracolma: oltre mille ragazzi in piedi ad applaudirLa, come i ragazzi sono abituati ad applaudire le star del rock, con lo stesso calore, la stessa partecipazione, la stessa ammirazione. Furono quindici minuti di applausi che La commossero, e che La spinsero a dirci “ritornerò presto”.
Non è accaduto. Peccato. Ma Città della Scienza resta per sempre casa sua”.
Vittorio Silvestrini
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