di Tonino Scala
Non condivido. Il blocco delle telecamere su Scampia non favorisce Scampia. Non si attaccano i cittadini per bene con il racconto di una realtà che è sotto gli occhi di tutti. I cittadini di Scampia sono persone per bene, chi dice il
contrario. Gli altri non sono Scampia, non possono nemmeno essere definiti
cittadini, ma questo è già chiaro a tutti con o senza telecamere. Mi sembra una riedizione di ciò che è accaduto su Casal di Principe e sui casalesi. Nessuno e dico nessuno che ha scritto, ha filmato, ha descritto con un reportage di guerra quei luoghi, lo ha fatto con l’intento di offendere tutti. Scampia, Casale com’è stato Ottaviano o Castellammare, Torre Annunziata raccontata da Siani, sono la triste storia che mortifica il paese e la città, il quartiere, i
tanti quartieri che sono una città nella città, mortifica il sud, mortifica
tutti noi. Nessuno e dico nessuno ha fatto di tutta un’erba un fascio. Scampia
è altra cosa lo so, “quelli” sono minoranza, ma solo puntando i riflettori, in
un paese come il nostro, il problema diventa problema. Nessuno si è mai sognato
di pensare a New York e ai newyorkesi come mafiosi solo perché c’erano film
sulla mafia e sulla grande mela. Ciò che sta accadendo non cancella, ma
nasconde e questo fa più male a Scampia e ai suoi cittadini onesti che sono la
stragrande maggioranza di un quartiere per bene e laborioso. Leggo tutto ciò
come una visione miope, provinciale ed anche un po’ propagandistica, che non
aiuta a farci uscire dal guado. La camorra uccide questo territorio al pari del
silenzio. Talvolta libri, film, opere dell’intelletto sono servite più di un
maxiprocesso a squarciare gli animi di un paese che ha bisogno di una fenditura
interiore che prenda a pugni l’assuefazione che dentro ognuno di noi.
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