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sabato 16 febbraio 2013

CGIL, lavoro e sviluppo contro le mafie: così si vince la sfida

Sorrento - Lotta alle mafie e tutela del lavoro: sono questi gli obiettivi della Cgil che domenica mattina sarà in piazza a Sorrento per raccogliere le firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare per favorire l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. Un gazebo, nello spazio antistante la Cattedrale, per raccogliere le firme necessarie a sollecitare le forze politiche per una rapida approvazione della proposta in questione. Un progetto impegnativo, dunque, da affidare alla sensibilità politica del prossimo Parlamento. “Le aziende confiscate – spiegano gli esponenti del sindacato – al momento sono 1636, tutti i settori produttivi sono coinvolti dal fenomeno: dal terziario (45%) all’edilizia (27%), terminando con l’agroalimentare (8%). In più, non esiste una geografia del male: tanto al Nord quanto al Sud è possibile trovare aziende sequestrate e confiscate. La Campania, ad esempio, è col 20% la seconda regione d’Italia per sequestri di beni sottratti alle mafie, dietro alla sola Sicilia (37%) e davanti alla Lombardia (12%)”. Numeri elevati che spiegano l’urgenza di occuparsi di una questione piuttosto complessa e che, se affrontata, potrebbe ridisegnare l’intera economia del nostro Paese.

“In Italia – spiega la nota diramata dalla Cgil – l’economia sommersa, la pervasività della criminalità mafiosa, il malaffare e la corruzione hanno un costo pari a circa il 27% del Pil. L’illegalità costituisce una holding spaventosa, un’autentica zavorra culturale, economica e sociale. Un peso insostenibile che spesso si scarica sulle lavoratrici e sui lavoratori. Da qui il piano di interventi proposto dalla Cgil che mira a ridare vita alle aziende sequestrate e confiscate, valorizzando lo straordinario potenziale che hanno; a costituire una banca dati nazionale che ne tuteli la posizione di mercato; a sostenere il percorso di reinserimento dei lavoratori; a favorire la riconversione e la ristrutturazione aziendale, nonché ad agevolare l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari. Infine, occorre incentivare la costituzione di cooperative dei lavoratori disposti a rilevare l’azienda oggetto della confisca, favorendo per gli stessi un adeguato percorso di formazione ed aggiornamento”. La raccolta delle firme proseguirà, per tutto l’arco del mese di febbraio, all’interno della sede territoriale del sindacato (viale degli Aranci, 35), dove sarà possibile trovare i moduli relativi a tutti i comuni della penisola sorrentina.

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