Lucrezia Trovato |
Sorrento - A Vico Equense non riesce a costituirsi, a Sant’Agnello si è sciolta con la consegna del comune al Commissario, negli altri paesi della Penisola c’è e lavora. A Sorrento ha anche un capitolo dedicato. Questa è la fotografia delle Commissioni Pari Opportunità. “Non è molto – spiega la presidente, Lucrezia Trovato –, ma è un riconoscimento importante che dà un segnale forte dell’attenzione che la nostra Città riserva alla valorizzazione della diversità”. Presidente, ci spiega cosa è la Commissione Pari Opportunità a Sorrento? Nel presentarla, vorrei porre l’attenzione sul fatto che essa vuole essere una rappresentanza non solo politica, ma soprattutto umana. Siamo 18 donne appartenenti a diverse componenti della società civile, dalla scuola all’associazionismo, dai sindacati alle attività commerciali. Inoltre, abbiamo quattro sottocommissioni (Cultura, Pubblica Istruzione, Produttività ed Enti Locali) che ci permettono di lavorare meglio, affidandoci alle competenze di chi, per storia personale o formazione, è più adeguata ad occuparsi di un settore specifico. Inoltre, la sinergia con l’assessore Maria Teresa De Angelis, ci consente di progettare e realizzare iniziative di pregio. A quale “target” rivolgete maggior attenzione? Spesso si è portati ad identificare le Pari Opportunità con le Pari Opportunità di Genere. Non è così. E, anzi, credo che troppo spesso, per affermarsi, le donne finiscono per prevaricare, generando un nuovo squilibrio. La nostra attenzione, pertanto, non è rivolta solo al mondo femminile, ma alle minoranze. È per questo che abbiamo protocollato un progetto di intercultura per favorire l’integrazione, anche quella culinaria.
Quali altri progetti sono in cantiere? Proprio per sfatare il mito del femminismo animatore delle nostre iniziative, abbiamo in programma il progetto “Celebriamo un uomo” per insignire un personaggio noto, amato e stimato dai nostri concittadini. Il nome già c’è, ma mi riservo di invitarla all’evento quando saremo pronte. Ci sono, poi, progetti già avviati, come quello del roseto al museo Correale. Ogni anno, un cespuglio sarà intitolato ad una donna. Tra gli altri, uno è dedicato a Laura Celentano, una docente che ha fatto la storia della cultura e dell’abnegazione al proprio lavoro. Ancora, vorrei lavorare molto sull’educazione alla denuncia: non bisogna vergognarsi nel dire di essere stati vittima di violenza. Cosa mi dice dell’esperienza dei seminari dell’anno scorso? Immagino che ne ha sentito parlare. È stato un ciclo di incontri, dal nome “Come acqua sulle ali di un’anatra”, sull’individuo e il suo mondo relazionale e affettivo. Il corso è stato davvero interessantissimo e abbiamo avuto riscontri entusiastici. Lo stesso entusiasmo lo hanno manifestato le scuole, aderendo al concorso “Chi dice donna”. Gli alunni hanno prodotto diversi elaborati per celebrare una donna. Quest’anno ha vinto la scultura di Madre Teresa. E per l’inserimento nel mondo del lavoro? Più che per l’inserimento, abbiamo pensato ad una categoria di lavoratrici, le commesse, che spesso sono costrette a rinunciare allo stipendio perché non conoscono l’inglese. Insieme con Sorrento lingue, abbiamo avviato un corso, con certificazione. C’è un obiettivo a lungo termine che la Commissione intende conseguire? Io credo che l’obiettivo sia nella divulgazione. Divulgare significa prevenire. È per questo che continueremo a parlare di stalking, di violenza, di femminicidio. Certi temi devono essere affrontati per non divenire patologie sociali. E nello stesso tempo, bisogna far conoscere i diritti, non solo quelli delle donne, e creare una rete. Eh, sì. Il mio sogno è quello di iniziative itineranti, che abbraccino non solo la Penisola, ma tutta la Provincia e la Regione. Chissà se ci riusciremo…
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